“Il paese fantasma, il paese sospeso nel tempo”. Una puntata de "L'altra Campania" è stata dedicata ad Apice Vecchia e al suo ultimo abitante, Tommaso Conza, barbiere, artigiano, custode di una storia antica. Mariateresa De Lucia apre con la puntata dedicata al Borgo Fantasma la serie di documentari realizzati da Ottochannel Tv, canale 696 del digitale terrestre. I documentari, curati da Simonetta Ieppariello, propongono un viaggio nei paesi dove il tempo sembra essersi fermato. Ecco a voi "L'altra Campania", quella tutta da scoprire. Un viaggio che speriamo riesca a trasportarvi in un caleidoscopico viaggio sospesi nel tempo tra storia, cultura, immagini, sensazioni, tradizioni e unicità.
Esistono dei luoghi che pochi conoscono. Posti di cui non si conosce l’esistenza ma che meriterebbero l’ammirazione di tutti.
Uno fra tanti è Apice, in provincia di Benevento.
Viene definito il borgo fantasma, dopo i due terremoti uno nel ’62 e l’altro nell’80, gli abitanti lo hanno completamente abbandonato.
Il paese è stato cosi spostato e ricostruito in un altro luogo.
C’è qualcuno però che nonostante tutto ha deciso di continuare a vivere ad Apice, ha superato i danni che il suo paese aveva subito dopo i terremoti e non si è mai arreso.
Parliamo dello storico barbiere di Apice, Tommaso Conza, nonché guardiano del borgo fantasma.
Dopo 65 anni di attività è ancora a qui ed ora che Apice sta per essere riscoperta sembra quasi non crederci.
“Ero un guardiano del nulla. Ho affrontato una lunga lotta”.
Conza è legatissimo al suo paese, ha assicurato un futuro ai suoi figli e il suo piu’ grande orgoglio sono i suoi sei nipoti.
“Ho vissuto ad Apice da ragazzo e non ho mai voluto abbandonarla”.
Non è il lavoro il motivo per cui il barbiere ha continuato a vivere in paese ma a spingerlo verso questa decisione è stato un amore forte, un amore che supera qualsiasi ostacolo.
“Conosco la gente, conosco i contadini. Tutti erano affezionati a me.”
Tommaso ricorda cosi i suoi anni di attività e ricorda il sindaco scomparso, anche lui amante della piccola Apice.
Ancora oggi da Apice nuova, gli abitanti vengono nel paese fantasma per trovare il vecchio guardiano, il vecchio Tommaso che arrivato alla soglia degli 80 anni festeggia la sua vittoria.
Da qualche anno, infatti, Apice, sta rinascendo.
Ristoranti, bed and breakfast, osterie stanno trasformando il paese, rendendolo accogliente come una volta.
“Il terremoto ha trasformato Apice, in qualche modo l’ha salvata”.
Queste le parole di Tommaso convinto che grazie al terremoto gli abitanti sono scappati via e cosi le prove di modernità urbana non hanno potuto violare lo stile antico di Apice.
“Ancora oggi però ricordo tutto del piccolo paese. Le stradine, i vicoli, le persone. Dopo il terremoto, invece, camminavo da solo. E non avevo paura. Io non ho paura di niente”.
Nel 2010, Tommaso ha dovuto spostarsi col suo negozio poiché dopo la neve il centro storico è diventato pericolante.
“Continuerò a lavorare qui fin quando nostro Signore mi darà la forza”.
Gli studiosi che continuano a lottare per evitare che questo patrimonio venga perso, hanno spiegato che Apice diventerà la Pompei del ‘900.
Solo pochi anni fa un accordo tra la provincia di Benevento e il comune di Apice ha disposto un restauro che porterà Apice ad essere un museo all’aperto.
Tommaso non si è mai arreso e oggi finalmente ha avuto la sua rivincita.