Di Mare: un libro dedicato alle donne col coraggio di cambiare

Affollatissima presentazione per 'Il Caffè dei Miracoli'

Benevento.  

«Alle donne che hanno il coraggio di cambiare e all'amore di tutti gli uomini». A loro, con un pensiero romantico ma, al tempo stesso, intenso e profondo Franco Di Mare dedica il suo ultimo libro, “Il Caffè dei Miracoli”. Un caloroso applauso chiude l'affollatissima serata al Museo del Sannio di Benevento dove il giornalista e scrittore, ha presentato il suo romanzo in un incontro promosso dal Lions Club Benevento Host.

Nel lavoro, in uscita dal 2 aprile scorso edito da Rizzoli, il volto noto della tv affronta un tema universale. Un atteggiamento comune all'umanità intera, un piccolo vizio, ad un passo dal peccato. La resistenza al nuovo, la paura di cambiare, di misurarsi con qualcosa di sconosciuto. Un impasse che ci tiene fermi dove siamo, impedendo l'evoluzione, il cambiamento, la crescita. Un vizio che se praticato da un'intera comunità un po' chiusa e provinciale fa nascere facilmente un “caso”.

Un luogo non luogo, questa piccola Bauci paesino che fa da sfondo al romanzo. Placido e immaginario borgo sulla costiera amalfitana dove l'arte, la bellezza e il superamento dei limiti ma anche la critica sterile e il pettegolezzo inutile diventano i cardini per raccontare una storia capace di incarnare una condizione umana.

E per la presentazione Jean Pierre El Kozeh, che ha coordinato la serata, ha scelto la voce di tre giovani artisti capaci di portare lontano Benevento. «Perché un libro, un po' come un figlio non è dei genitori, non è del suo autore ma dei suoi lettori». Tre giovani voci di cultura capaci di leggere nelle parole di Di Mare spunti che l'autore, seduto in prima fila si è divertito ad ascoltare.

«E' un libro visivo tra arte e bellezza, soprattutto quella femminile. Un romanzo in cui le donne sono le uniche a salvarsi mentre gli uomini non fanno per niente una bella figura». Coglie un aspetto che sorprende e compiace lo stesso autore la storica dell'arte beneventana Isabella Pedicini che ricerca l'origine del nome Bauci, ritrovandolo nella storia di Filemone e Bauci delle Metamorfosi di Ovidio e nelle città invisibili di Italo Calvino. «Mi ha colpito – spiega ancora Pedicini – come Franco sia riuscito ad abbandonare l'orrore, il dolore e la bruttezza della guerra e sia stato capace di creare questo luogo di pace e bellezza».

 

«La base del libro è la novità vista con un dualismo provinciale: da un lato terremoto destabilizzante, dall'altro spunto per il pettegolezzo in assenza del quale la piccola provincia morirebbe di noia». Ha invece commentato il giovane regista Valerio Vestoso che non manca di leggere il libro di Di Mare attraverso tre film. Sceglie allora L'Uomo delle Stelle di Tornatore, Il Postino di Troisi e Il Mistero di Bellavista di De Crescenzo.

 

Scegli invece un brano delle Lezioni Americane di Calvino il giovane cantautore milanese, beneventano d'adozione, Fabrizio Coppola, per commentare il lavoro di Franco Di Mare e inquadrare la sua 'chiave' preferita nella scelta della lingua. Il linguaggio capace di descrivere un personaggio e farlo vivere in modo convincente.

 

«Nelle loro parole ho scoperto un libro diverso» commenta subito Franco Di Mare «aspetti che nelle loro voci ho riconosciuto quasi come una sorpresa. A cominciare dalle donne che sì, sono produttive, intelligenti e sensibili molto più degli uomini. Una verità che ho scoperto nel mio passato da inviato di guerra dove ho visto la rappresentazione del male sulla terra, 'il demonio a lavoro' ma anche la ricostruzione, le rose dalle macerie: tutte donne. Riconosco la forza del linguaggio, capace di farmi calare nei panni di un personaggio e farlo vivere e l'affinità ai film scelti».

Quindi una nota per la sua “Bauci” che «come la città invisibile di Italo Calvino se ne sta un po' distaccata dal mondo ma d'estate è pronta ad accogliere vita e turisti. D'inverno, invece, ritorna piccolo centro arroccato, isolato, lontano e chiuso. Un posto che è lì solo per caso Bauci, in realtà, è ogni posto, è dentro di noi».

 

Una presentazione veloce e capace di incuriosire, resa speciale dalle note del pianoforte di Antonello Rapuano. All'incontro ha portato il suo saluto il presidente del Lions Club Antonio Lonardo.

 

Mariateresa De Lucia