Dialogando sull'Appia, Rumiz a Benevento

Martedì all'Auditorium di Sant'Agostino incontro con gli studenti

Benevento.  

E' un grande appuntamento tutto dedicato alla Regina viarum quello in programma martedì 7 marzo, dalle 10.30 all'Auditorium Complesso Sant'Agostino, di via De Nicastro.

Dialogando sull'Appia è un itinerario di viaggio alla riscoperta della memoria perduta. Un'occasione speciale in cui gli studenti potranno incontrare il giornalista e scrittore Paolo Rumiz che ha riscoperto l'Appia percorrendola a piedi e raccontandola in un diario appassionante.
All'appuntamento interverranno il Soprintendente Salvatore Buonomo, il sindaco Clemente Mastella, il presidente Scabec Antonio Bottiglieri, il direttore generale Regione Campania Rosanna Romano.
Al termine della presentazione sarà presentato il progetto “AveVentum-Il saluto di Benevento ai viandanti”, installazione mapping sull'Arco Traiano che sarà inaugurata alle 18.30 e visitabile fino al 25 marzo.

L'evento è collegato a “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”, una mostra che riscopre e racconta il percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell'estate 2015 da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon.
Una mostra che probabilmente sarà ospitata in città nel prossimo autunno.

Inaugurata a Roma, la mostra è ospitata nel Museo Archeologico dell’antica Capua fino al prossimo 25 marzo, rievocando la prima tappa del percorso della Regina viarum.
Martedì torna dunque in città Paolo Rumiz dopo la presentazione, a Benevento nel settembre scorso, il suo libro “Appia”, edito da Feltrinelli.

Paolo Rumiz e compagni hanno intrapreso il loro viaggio - conclusosi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi - con l'idea di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza. L’Appia. Ora sono essi stessi a raccontare un’avventura che definiscono "magnifica e terribile, terrena e visionaria, vissuta attraverso meraviglie ma anche devastazioni, sbattendo talvolta il naso contro l’indifferenza di un Paese cinico e prono ai poteri forti, ma capace di grandi slanci ospitali e di straordinari atti di resistenza “partigiana” contro lo sfacelo". "È compito di ciascuno di noi, come cittadini, - spiegano - restituire alla Res Publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace - dopo ventitré secoli - di riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo. Appia è anche un marchio, un “brand” di formidabile richiamo internazionale. Un portale di meraviglie nascoste decisamente più vario e di gran lunga più antico del Cammino di Santiago.  

 

 

Madel