La paura è stata spazzata via solo dopo alcune ore. Quelle trascorse ad individuarli e a riportarli a casa sani e salvi. Al termine di un'avventura che cinque ragazzi di Airola, di età compresa tra i quattordici ed i diciannove anni, non dimenticheranno tanto in fretta. Ieri pomeriggio si sono incamminati a piedi per raggiungere il Taburno: un'esperienza che avevano deciso di vivere tutti insieme. Una volta in montagna, non hanno fatto caso più di tanto al tempo che passava. Attratti dal paesaggio, si sono inerpicati per un bel tratto. Fino a quando, mentre ormai era diventato buio, si sono resi conto di essersi persi e di non essere più in grado di tornare indietro. Alcuni di loro hanno immediatamente chiamato i genitori con i cellulari di cui erano in possesso.
Facile immaginare lo spavento che padri e mamme avranno provato nel raccontare ciò che era successo ai vigili del fuoco del distaccamento di Bonea, ai quali hanno chiesto aiuto. Immediato l'avvio delle ricerche, alle quali hanno preso parte carabinieri, agenti della forestale ed anche alcuni volontari arrivati da Airola con il sindaco Napoletano.
Non è stato semplice, attraverso le comunicazioni telefoniche, capire in quale punto i malcapitati si trovassero. Le loro indicazioni, urlate nel silenzio della notte, hanno infine consentito, attraverso le fotoelettriche, di illuminare la zona nella quale erano rimasti bloccati. Erano al di sotto di un costone roccioso, comprensibilmente spaventati. L'orologio segnava le 2, tutti sono stati messi al sicuro e riconsegnati ai loro cari. Se la loro intenzione più recondita era quella di vivere una esperienza nuova all'insegna del brivido, ci sono riusciti. La prossima volta, però, sarà il caso di prestare più attenzione e di usare un pizzico di prudenza.
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