IL DRAMMA. Ossessionato da quelle immagini in tv

La tragedia di Montesarchio: Luigi temeva per il futuro del figlio disabile

Montesarchio.  

Ha ucciso il figlio disabile, ha cercato di farla finita. E non è detto che non possa riprovarci sotto il peso del rimorso. Ecco perchè sarà ancora più delicata la decisione che il gip dovrà adottare, dopo l'udienza di convalida dell'arresto, sulla misura cautelare nei confronti di Luigi Piacquadio, 72 anni, di Montesarchio, segretario comunale in pensione, da ieri sera rinchiuso nel carcere di Capodimonte. Perchè quello che ha compiuto non è uno dei tanti omicidi che purtroppo rimbalzano spesso alle cronache. Ma il tragico e terribile epilogo di una sofferenza diventata insostenibile. “E' stato un gesto d'amore”, ha detto l'indagato, tra le lacrime, al sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro.

Assistito dall'avvocato Claudio Barbato, Luigi aveva un pensiero che lo tormentava. Era ossessionato dal futuro di Domenico, era preoccupato da ciò che gli sarebbe capitato quando lui non ci sarebbe stato più. Quando non sarebbero state più le sue mani a carezzare quel bimbo che, nato con una imperfezione, era poi diventato un ragazzo, un uomo di 38 anni. Al quale Luigi aveva dedicato totalmente la sua esistenza, resa ancora più complicata e pesante dalla perdita della moglie e dalla malattia della nuova compagna. Quanto coraggio, quanta forza d'animo ha avuto Luigi nell'affrontare una situazione tanto difficile. Due volte al giorno passeggiava con il suo Domenico sotto gli occhi di tutti, aveva predisposto tutto perchè non gli mancasse alcunchè negli anni a venire, quando sarebbe rimasto solo. Ma non era questo il problema che lo ha lentamente divorato e ne ha fiaccato la resistenza, minandone le sicurezze.

Ha raccontato di essere rimasto scioccato, una decina di giorni fa, dalle immagini di un servizio televisivo sulla condizione dei ragazzi non autosufficienti ricoverati in determinate strutture e sottoposti a trattamenti non augurabili neanche al peggiore nemico. Ha immaginato che tra loro potesse esserci il suo Domenico, ha giudicato insopportabile l'idea che anche per un attimo qualcuno potesse comportarsi così con lui. Chissà per quanti notti avrà rimuginato e riflettuto su quelle scene. Ecco perchè ieri, dopo averlo sedato, ha alzato un lembo del piumone che avvolgeva Domenico e, dopo essersi accertato che dormiva, gli ha inferto una coltellata. All'altezza del fianco sinistro, del cuore. Poi ha ricoperto Domenico. Lo amava più di ogni altra cosa, per questo l'ha ammazzato.

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