Bimba morta, unica figlia di una famiglia finalmente riunita

Le testimonianze a San Salvatore Telesino: "Poveri genitori"

San Salvatore Telesino.  

Antonio è un panettiere. Anzi: il panettiere. A San Salvatore Telesino è una sorta di istituzione. Perchè lui, il pane, lo “fa ancora con la farina”. Sono le 8, Antonio è dinanzi al bar Morgana, nel cuore del paese, con alcuni amici. Nel locale il via vai è continuo, tutti cercano di capire cosa sia accaduto a quella bimba. Le luminarie sono spente, ieri sera hanno illuminato le strade per la festa di Sant'Anselmo. Appuntamento atteso, disturbato dalla pioggia. Faceva fresco, era umido, ieri sera, in uno dei centri più belli della nostra provincia.”Ho saputo della tragedia, povera criatura...”, dice Antonio. Il suo sguardo è sincero, quelle parole sgorgano direttamente dall'anima. Perchè lui, il panettiere che lavora secondo tradizione, conosce bene i genitori della piccola Maria. “Li ho ospitati a casa per un breve periodo, brava gente”.

Lui, il papà, dopo aver fatto un po' di tutto, è stato da poco assunto da una cooperativa che si occupa della mantenuzione nel Parco del Grassano; la mamma si dà da fare con l'assistenza a persone anziane che ne hanno bisogno. Maria era la loro unica figlia, quanti sacrifici e quanta fatica per vedere la famiglia riunita. Perchè in Italia il capofamiglia era arrivato, una decina di anni fa, da solo. Poi la moglie lo aveva raggiunto. Solo Maria era rimasta in Romania, ultimo ostacolo alla felicità. Superato, finalmente, “due anni fa”, aggiunge il nostro interlocutore. Tutti insieme, finalmente. “Una bimba bellissima, meravigliosa, frequentava la scuola elementare”, si commuove, ricordandola, Antonio. La sua esistenza spezzata a neanche 10 anni.

Poche centinia di metri separano il centro dalla chiesa di Santa Maria dell'Assunta. E' qui che Maria è stata vista l'ultima volta. Erano all'incirca le 19.40 quando ha lasciato il luogo di culto, incamminandosi lungo una stradina stretta, in discesa, che si apre su uno degli angoli più suggestivi di San Salvatore. Il Casale San Manno, che dopo il cambio di gestione, ospita ora solo ricevimenti e matrimoni, te lo trovi immediatamente di fronte. Il perimetro, delimitato da un muro e da una rete di recinzione, corre, su un lato, parallelamente alla piazza dedicata al compianto sindaco Pacelli. Ieri sera era affollata da alcune giostre, incassi magri, maledetto tempo.

Chissà se Maria era da sola quando ha attraversato lo slargo ed è probabilmente entrata, attraverso un varco nella stessa recinzione, nell'area della piscina. Quale sia stata la dinamica del dramma, lo stabiliranno le indagini dei carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita. Possibile che la piccola abbia avuto voglia, con quelle temperature, di immergersi per gioco, e che sia annegata? I suoi indumenti, le scarpe erano a bordo vasca: un dato che offre più di un motivo di riflessione. E non esclude, purtroppo, anche le ipotesi più agghiaccianti, quelle che rimandano ad un gesto violento di cui potrebbe essere rimasta vittima. Ipotesi, tutte da verificare. C'era qualcuno con lei, come lascerebbe pensare il rinvenimento di alcuni bicchieri di plastica su un tavolino? Le domande si accavallano, inevitabilmente. Una storia terribile, sulla quale dovranno far luce l'attività investigativa, fin qui scandita anche dall'escussionedei giostrai, ed i risultati dell'autopsia che il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo, eseguirà nei prossimi giorni su incarico della Procura. L'incubo è qui, a San Salvatore Telesino.

Esp