Da una parte il pm Giacomo Iannella, dall'altra gli avvocati Carmine Lombardi e Domenico Iommazzo. Domande una dietro l'altra, alle quali il prefetto di Genova, Fiamma Spena, ha risposto anche attraverso l'inevitabile consultazione degli atti. Sono infatti trascorsi oltre sei anni dal momento in cui aveva lasciato, il 13 gennaio 2010, l'incarico di commissario prefettizio (e poi straordinario) assunto il 3 marzo del 2009 dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Calvi provocato dalle dimissioni presentate da nove membri dell'Assemblea.
La dottoressa Spena è stata ascoltata questa mattina nel processo a carico di dieci persone – tra loro l'ex sindaco Giovanni Molinaro – chiamate in causa da un'indagine diretta dal sostituto procuratore Antonio Clemente e condotta sul Comune del Cubante dai carabinieri della Stazione di San Giorgio del Sannio. Spena ha ricordato le relazioni ed i rapporti inviati alla Procura ed alla Corte dei conti sulle “diverse criticità nella gestione dell'Ente”, “i numerosi esposti su questioni urbanistiche pervenuti da cittadini che lamentavano di essere stati discriminati”; il lavoro del Nucleo di valutazione e dei sub commissari.
Il botta e risposta è andato avanti per un paio di ore, centrato su “atti e delibere senza motivazione”, sull'assegnazione dei lotti nell'area Pip, sui piani di lottizzazione e, rispetto agli equilibri di bilancio, sulle difficoltà relative alla definizione dell'entità dei residui attivi e passivi.
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