Marco lo potevi incontrare nelle stradine del centro storico. O la sera, in uno dei bar di Sant’Agata.
Marco che da poco si era fidanzato con Gemma. Marco che tutti lo conoscevano e che tutti conosceva, perché è così se cresci tra i vicoli e le piazzette del centro storico.
Marco che aveva tanti amici. Tutti increduli. Perché quelle iniziali comparse questa mattina su tutti i giornali non potevano essere le sue. Perché nessuno questa mattina poteva immaginare che ieri, o ieri l’altro, era stata l’ultima. L’ultima volta al bar. L’ultima volta a calcetto.
Se ne andato via così, all’improvviso, lo hanno trovato morto questa mattina nel bar di largo Torricella, a meno di 100 metri da casa sua.
L’arrivo del medico legale, l’attività investigativa dei Carabinieri. La salma che verrà trasportata al Rummo di Benevento per l’autopsia. Indagini in corso per far luce su quanto accaduto nelle ultime ore di vita di Marco.
Ma questo agli amici adesso non interessa. Marco per loro non è ancora morto. Per loro Marco è ancora lì, con la barba da rasare e gli occhi azzurri azzurri. Marco è una canzone, una birra, una chiacchiera. Un ricordo. L’ultimo.
Vincenzo De Rosa