Proteste contro chiusura ospedale Cerreto, due condanne

Quattro imputati, tutti assolti dall'accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale

Cerreto Sannita.  

Tutti sono stati assolti dall'accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, due condannati per altre imputazioni. E' la sentenza pronunciata dal giudice Rosario Baglioni al termine del processo a carico di quattro persone chiamate in causa dalle indagini dei carabinieri sulle proteste scoppiate nel 2010 contro la chiusura dell'ospedale di Cerreto Sannita. L'assoluzione completa è stata stabilita per Giuseppina Iannotti, 79 anni, presidente del comitato che si opponeva allo stop delle attività della struttura, che rispondeva anche di calunnia, e Annamaria Manca, 43 anni. Condanna al pagamento di una multa di 1000 euro, invece, per Pierpaolo Parente, 43 anni, e Vincenzo Di Lauro, 33 anni, riconosciuti responsabili di ingiuria nei confronti del direttore sanitario Pasquale Di Guida, bersaglio di alcune espressioni offensive.

L'accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale era stata contestata per i comportamenti nei confronti dello stesso Di Guida. Secondo la Procura, per costringerlo a non chiudere provvisoriamente il gruppo operatorio dell'ospedale, che necessitava di interventi per la messa in sicurezza, gli era stato impedito di accedere al suo ufficio e, quindi, di protocollare le disposizioni per i trasferimenti del personale e dei pazienti. Oggi la conclusione del processo, con un'udienza particolarmente 'vivace'.

Sono stati impegnati nella difesa gli avvocati Luigi Rotondi, Ettore Marcarelli, Vittoria Parente, Giuseppe D'Agostino.

Esp