E' sempre stata amorevole con i figli, le dissi: Statt accort 'e criatur

Benevento. Bimbo morto a 5 mesi, la mamma imputata. In aula la madre del compagno

e sempre stata amorevole con i figli le dissi statt accort e criatur
Benevento.  

E' sempre stata amorevole nei loro confronti, mai uno scatto d'ira. Era gelosa dei suoi figli, le dava fastidio anche che li toccassero. Parola della madre dell'ex compagno di Jessica C., la 27enne di Benevento accusata di aver maltrattato ripetutamente, almeno sei settimane prima che il suo cuore si fermasse per sempre, Gabriel, il figlioletto di 5 mesi, morto il 28 gennaio 2022 al Santobono di Napoli. A suo carico una serie di condotte nei confronti della vittima che gli avrebbero procurato lesioni inquadrabili nella cosiddetta sindrome del bambino maltrattato.

Le deposizioni

La donna è stata ascoltata questa mattina nel processo dinanzi alla Corte di assise: per lunghi tratti è sembrata abbastanza confusa nelle risposte alle domande poste dal pm Olimpia Anzalone, dagli avvocati Vincenzo Sguera e Fabio Russo (per il padre e lei, parti civili), e dell'avvocato Gerardo Giorgione, difensore dell'imputata. La teste ha evidenziato che era stata Jessica ad avvertirla il 16 gennaio 2022 di aver accompagnato il piccolo al Fatebenefratelli perchè il cuginetto di un anno l'aveva colpito alla testa con una spazzola che si era spezzata e per questo era stata buttata, e che era stata lei a chiederle, dopo aver convissuto nello stesso appartamento, di potersi trasferire dalla sorella. “Statt accort 'e criatur, le dissi”, aggiungendo che da quel momento in poi,a differenza della sorellina, aveva “visto Gabriel solo in videochiamata”.

E ancora: “Quando il bambino è stato dimesso il 20 gennaio, sono venuti a casa mia, gli ho fatto il bagnetto, sorrideva e non aveva segni di violenze sul corpo. La sera stessa sono tornati dalla sorella di Jessica, io non l'ho più rivisto se non da morto”. Hanno deposto anche il papà di Gabriel, all'epoca detenuto, la mamma naturale e la sorella dell'imputata.

In aula due dottoresse del San Pio

In apertura d'udienza sono state escusse una neurochirurga ed una neonatologa della Terapia intensiva neonatale del San Pio. La prima ha ammesso di non ricordare praticamente nulla della drammatica vicenda, ripercorsa solo attraverso le dichiarazioni rilasciate ai carabinieri e una consulenza redatta quando era stata chiamata in pronto soccorso il 25 gennaio, dove Gabriel era stato trasportato perche stentava a svegliarsi. Il piccolo era in gravi condizioni, era stato intubato e sottoposto ad una Tac dopo essere stato stabilizzato: una procedura alla quale aveva partecipato la neonatologa con la collega pediatra. Prognosi riservata e, infine, il trasferimento in elicottero a Napoli, dove era deceduto.

L'autopsia

Dalle conclusioni del medico legale Emilio D'Oro, del neurochirurgo Tommaso Tufo e della neonatologa Beatrice Leopardo, che avevano curato l'autopsia, era emerso che la morte era stata causata da un'emorragia cerebrale post traumatica causata da una lesione da scuotimento della testa. Gli stessi specialisti avevano poi accertato anche la presenza di una serie di fratture, più o meno consolidate, ai polsi, al torace ed agli arti inferiori. Le prossime udienze sono state fissate per il 4 luglio, sempre per i testi del Pm, ed il 18 novembre per i consulenti.