Era stato rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale, ma una sentenza della Cassazione ha stabilito la competenza della Corte di assise per la violenza sessuale aggravata ai danni di una minore di 10 anni. E' l'accusa contestata ad un 55enne di origini marchigiane, attualmente domiciliato in Valle caudina e sottoposto al divieto di avvicinamento, con braccialetto elettronico, alla figlia della compagna, una bimba che all'epoca dei fatti aveva 8 anni, che avrebbe costretto a subire atti sessuali.
Oggi la prima udienza dinanzi alla Corte di assise (presidente Fallarino, a latere Telaro più la giuria popolare), alla quale la difesa , rappresentata dall'avvocato Loredana Soricelli, ha riproposto alcune questioni preliminari. La decisione arriverà il 29 maggio, quando si tornerà in aula per il dibattimento su una vicenda che si sarebbe consumata tra l'estate 2022 e quella 2023, per la quale un anno e mezzo fa l'allora indagato era stato colpit anche dal divieto di dimora in Campania.
L'accusa
Dalle indagini dirette dal pm Stefania Bianco e condotte dai carabinieri della Stazione di Sant'Agata dei Goti, sarebbe emerso che l'uomo avrebbe in più occasioni toccato le parti intime della piccola, parte civile con gli avvocati Lucrezia D'Abruzzo e Nunzia Meccariello.
Le indagini
Ad innescare l'attività investigativa era stato il padre della piccola, che aveva raccontato di averla scoperta mentre guardava video hard sul telefonino. Le aveva domandato chi le avesse insegnato a farlo, lei aveva farfugliato di un amichetto, poi, grazie anche al contributo di una maestra, era saltata fuori un'altra realtà. L'inchiesta aveva inizialmente chiamato in causa anche la madre della bambina, assistita dall'avvocato Cecilia Del Grosso, per una ipotesi di violenza di gruppo in concorso con il compagno. Un addebito per il quale era però scattata per entrambi l'archiviazione dopo l'incidente probatorio.