Tentato omicidio della ex, Nicola Fallarino collaboratore di giustizia

Benevento. Novità emersa nel rito abbreviato che sarà discusso a fine aprile

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Benevento.  

La novità è emersa dalle parole del procuratore Gianfranco Scarfò, che, annunciando la rinuncia all' interrogatorio dell'imputato, che ha confermato le dichiarazioni rese in precedenza, ha spiegato che Nicola Fallarino (avvocato Domenico Esposito), 41 anni, di Benevento, collegato in videoconferenza da una località protetta, è diventato “un collaboratore di giustizia”.

Un dato di non poco conto per gli sviluppi investigativi che potrebbe comportare, saltato fuori durante il rito abbreviato – la discussione è stata fissata per il 29 aprile- a carico di Fallarino, che è ritenuto il presunto mandante del tentato omicidio aggravato dalla premeditazione (per lui anche le accuse, sempre in concorso, di rapina e porto illegale di arma) della ex compagna, Annarita Taddeo (parte civile con l'avvocato Benedetta Masone), che, dopo essere stata centrata da un colpo di pistola alla fronte, si era miracolosamente salvata.

Un delitto che avrebbe ordinato perché non avrebbe tollerato l’interruzione della relazione e dei colloqui in carcere da parte della donna, e la nuova vita sentimentale della stessa. Per questo avrebbe preteso che lei abbandonasse l’appartamento in cui avevano convissuto e il bar, che considerava suoi.

Come più volte ricordato, fatti risalgono all'11 novembre 2023, si erano verificati poco dopo le 6, al rione Libertà. Secondo una prima ricostruzione, uscita di casa con il cane per andare al lavoro nel bar che gestiva, la 32enne si era trovata di fronte, sul pianerottolo, un uomo che, volto coperto da un casco, aveva fatto fuoco con una 635 ed aveva spinto la malcapitata all'interno dell'appartamento, sottraendole due telefonini e la somma di 2mila euro che custodiva nella borsa. Poi era fuggito in sella ad un motorino, facendo perdere le sue tracce. Soccorsa, la malcapitata era stata trasportata al San Pio ed operata, riuscendo a scamparla.

Una vicenda al centro di una inchiesta della Squadra mobile che, tra dicembre e gennaio, è stata scandita da alcune importanti novità: il rinvenimento di una 6.35 in una fossetta fognaria in via Labruzzi, a Capodimonte, e gli accertamenti tecnici sull'arma e, alla ricerca di impronte, che non erano state rilevate, sul motociclo usato, che era stato ritrovato successivamente, abbandonato in strada.

Appuntamenti in vista dei quali erano stati 'avvisati' Salvatore G., 38 anni, di Benevento, difeso dall'avvocato Claudio Fusco, indicato come colui che avrebbe sparato, al quale avrebbero offerto supporto logistico, Matteo V., 30 anni, di Ceppaloni, Antonio B., 49 anni, e Alessia P., 44 anni, di Benevento, assistiti, nell'ordine, dagli avvocati Marianna Febbraio, Antonio Leone e Fabio Ficedolo.