C'è chi lo avrebbe usato oltre un migliaio di volte per parlare con moglie, figli e madre, chi invece lo avrebbe fatto in poche occasioni e chi, ancora, avrebbe allargato la platea degli interlocutori, estendendola anche a qualche amica. Nulla di strano e di male se non si trattasse di conversazioni nelle quali sarebbero stati impegnati dieci detenuti che il il pm Chiara Maria Marcaccio ha citato direttamente a giudizio.
I fatti risalgono al periodo gra il 1 aprile e l'8 giugno 2022, quando nella casa circondariale di Ariano Irpino la polizia penitenziaria aveva rinvenuto in più celle una serie di mini cellulari dotati di sim. .
L'analisi delle card avrebbe permesso di ricostruire il traffico telefonico e i contatti avuti dagli ospiti della struttura detentiva: tra loro figurano un beneventano, un avellinese, quattro napoletani, due casertani, un salernitano ed un ascolano, ai quali erano stati sequestrati gli apparecchi.
Resta da capire come siano entrati nel carcere: non è certo una novità, è un capitolo che frequentemente occupa le cronache, con il ricorso ai droni per far giungere ai destinatari anche la droga, e con generi alimentari trasformati all'occorrenza in nascondigli nei quali sistemare i telefonini. Sono impegnati nella difesa gli avvocati Fabio Russo, Daniele Cella, Rosalba Viglione, Amalia Roberti, Dario Procentese, Gaetano D'Orso, Vincenzo Iovine, Carmine Panico, Stefania Pierro.