La Procura aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ma il gip Gelsomina Palmieri, chiamato a pronunciarsi dopo l'opposizione della parte offesa all'iniziativa dell'ufficio inquirente, ha ordinato l'imputazione coatta. Dovrà dunque affrontare il processo l'affittuaria del terreno, di proprietà del marito, ma nella disponibilità della coniuge, nel quale il 21 maggio dello scorso anno aveva perso la vita Giovanni Lanterna, 51 anni, originario di Minturno, ma residente a Faicchio.
Il dramma si era consumato in un uliveto a San Lorenzo Maggiore, mentre l'uomo, bracciante agricolo, stava eseguendo dei lavori. All'improvviso, il trattore che stava guidando si era ribaltato e l'aveva schiacciato. Inutili i soccorsi, per il malcapitato non c'era stato alcunchè da fare.
Su incarico del sostituto procuratore Marcella Pizzillo, il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo, aveva proceduto all'autopsia, presenti due specialisti scelti come consulenti di parte: Fernando Panarese (per la moglie della vittima, assistita dall'avvocato Angelo Leone) ed Emilio D'Oro (per l'indagata, difesa dall'avvocato Silvio Falato).