Hanno entrambi ammesso di conoscere Paolo Di Donato, di cui uno di loro è peraltro compaesano. Luigi Barone e Carmine Valentino, all'epoca, rispettivamente, capo della segreteria del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, e sindaco di Sant'Agata dei Goti, hanno deposto questa mattina nel processo a carico di 14 persone coinvolte nell'inchiesta del pm Patrizia Filomena Rosa e della Digos sulla gestione di alcuni centri migranti nel Sannio. Lo hanno fatto, citati dalle difese, su una circostanza particolare: una telefonata con Di Donato nel febbraio 2016.
“Mi contattò per avere notizie su un imprenditore che gestiva la mensa scolastica a Ceppaloni”, ha ricordato Barone, attuale responsabile regionale Enti locali della Lega. Aggiungendo che in quella occasione Di Donato gli aveva spiegato “che il sindaco di Castelvenere aveva chiuso la cucina di una struttura di accoglienza”, facendo anche riferimento ad un controllo dei Nas.
Una richiesta di informazioni anche per Valentino, consigliere comunale di opposizione a Sant'Agata. “Mi chiamò per sapere chi fossero le aziende del territorio capaci di svolgere quel servizio, gliene indicai una che lo faceva già per i carabinieri ed un Centro medico...”, ha concluso l'ex segretario provinciale del Pd. Affermazioni alle quali sono seguite le dichiarazioni spontanee di Di Donato, che ha escluso qualsiasi legame tra il riferimento ai Nas presente nelle conversazioni e la tesi della Procura sulle 'soffiate' con le quali sarebbe stato avvisato dell'arrivo e delle ispezioni dei militari.
“Il sindaco di Castelvenere aveva chiuso la cucina, ho pensato che mi avrebbe fatto un dispetto e mandato i Nas. In quel periodo ero nell'occhio del ciclone, ogn sera Rete 4 mi attaccava”, ha precisato Di Donato. L'udienza è stata scandita dalle escussioni anche di altri quattro testi che hanno risposto alle domande del pm Rosa e, tra gli altri, degli avvocati Cosimo Servodio, Angelo Leone e Alessio Lazazzera, quindi il rinvio al 27 marzo. Già fissati glli altri appuntamenti in un aula: 8 e 22 maggio, 19 giugno, quando, se il calendario sarà rispettato, potrebbe arrivare la sentenza del Tribunale (presidente Fallarino, a latere Telaro e Nuzzo).