Assoluzioni e prescrizioni. Le ha decise il giudice Rotili nel processo a carico di nove persone tirate in ballo per presunta truffa ai danni dell'Inps. Nel mirino un'impresa edile e dipendenti che sarebbero stati assunti fittiziamente e poi licenziati per incassare l'indennità di disoccupazione: in tutto oltre 68 mila euro, percepiti indebitamente.
L'assoluzione, perchè il fatto non sussiste, è scattata per Antonio Torrillo, 59 anni, Angiolina Varrone, 56 anni, di Pietraroja, Giovanna Torrillo, 27 anni, di Pietraroia – tutti difesi dall'avvocato Giuseppe Francesco Massarelli -, Nadia Di Cerbo, 39 anni, di San Lorenzello – per lei l'avvocato Antonio Leone. Per loro anche la dichiarazione di prescrizione di altre imputazioni. Stessa sorte, la prescrizione, per Francesca Rita Orsino, 48 anni, di Pietraroja, Lucia Zingone , 50 anni, di Cusano Mutri, Carmelina Frongillo, 38 anni, di Cusano Mutri, Nicola Orsino, 39 anni, di Cusano Mutri, Massimiliano Mastrobuoni, 43 anni, di Cusano Mutri, anche loro assistiti dall'avvocato Massarelli.
I fatti si sarebbero svolti tra il 2012 ed il 2018: un arco temporale nel quale una società di costruzioni – Varrone e Antonio Torrillo sono stati chiamati, rispettivamente, come legale rappresentante e amministratore di fatto – avrebbe simulato un contratto di lavoro, “mai intervenuto” con sette dipendenti e poi avrebbe presentato domanda di disoccupazione all'Inps di Benevento, “attestante l'inizio e la cessazione del rapporto di lavoro”.
In questo modo – sosteneva la Procura – sarebbe stato indotto in errore l'Istituto rispetto all'erogazione dell'indennità di disoccupazione. Importi che vanno, in base al periodo calcolato, dai 7800 euro (per dieci mesi) ai 13.400 euro (per un anno e mezzo).