Aveva raggiunto gli uffici della Questura per chiedere che al marito venissero ritirati la pistola ed il fucile che deteneva legalmente. Il motivo? Da qualche tempo temeva per la sua incolumità dopo le minacce che avrebbe ripetutamente subito. L'ultima nella serata di venerdì, quando lui, dopo una lite, le avrebbe sferrato un calcio e le avrebbe ancora detto “ti sparo”, senza però impugnare alcuna arma.
E' per questo che un 67enne di Benevento è stato allontanato dalla casa familiare per uan ipotesi di maltrattamenti: una misura di cui questa mattina è stata celebrata l'udienza di convalida dinanzi al gip Maria Di Carlo, che l'ha poi confermata. Un appuntamento nel corso del quale l'uomo, difeso dall'avvocato Giuseppe D'Agostino, ha respinto ogni addebito. Le contestazioni mosse nei suoi confronti non sono infatti relative solo all'episodio del 5 dicembre, ma risalgono, sulla scorta delle affermazioni della donna, nel tempo, a molti anni fa.
Raccontano le condotte che lui avrebbe mantenuto, offendendola in continuazione e accusandola, in preda ad una forte gelosia, di presunti tradimenti con medici e preti. L'indagato l'avrebbe umiliata in più occasioni, le avrebbe sferrato dei pugni al volto, al punto da costringerla, dieci anni fa, a fuggire e a rifugiarsi nel garage, dove era rimasta per una mattinata.