Torture, giovane depone: Barone grida dalla gabbia contro di lui, caos in aula

Benevento. E' uno degli imputati per la vicenda di cui avrebbero fatto le spese tre sanleuciani

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Benevento.  

Non è stato semplice riportare la situazione ad un livello di normalità. Perchè ad un tratto, mentre stava deponendo una delle parti civili, Antonio Barone, 48 anni, di Benevento, ha iniziato a andare in escandescenze. Difeso dall'avvocato Antonio Leone, è uno dei tre imputati – gli altri sono il figlio Vincenzo Cinque, 25 anni- anche per lui l'avvocato Leone - ed Emanuele Ucci (avvocato Luca Russo), 23 anni- nel processo nato dalle indagini del pm Giulio Barbato e dei carabinieri sulle torture di cui sarebbero rimasti vittime tre giovani sanleuciani.

A scatenare la reazione di Barone sono state le parole di uno di loro – un 20enne assistito dall'avvocato Nazzareno Fiorenza-, che il 48enne ha interrotto gridando dall'interno della gabbia della Corte di assise. Lo ha accusato di dire il falso anche rispetto ai pugni che lui gli avrebbe assestato, lo ha invitato a dire la verità, lasciandosi andare ad una serie di espressioni apparse di stampo intimidatorio, sostenendo che quella sera presso la sua abitazione si erano presentati, arrivati a bordo di due macchine, otto uomini per tendergli un agguato.

L'udienza è stata sospesa, il 48enne è stato trasferito in una cella di sicurezza dove ha tentato, bloccato da un agente della polizia penitenziaria, di stringersi una cintura al collo. Il processo è poi ripreso ed il 20enne, nascosto da un paravento, ha potuto ultimare le sue risposte, come ha fatto successivamente un 17enne – per lui l'avvocato Luca Cavuoto-. Prima che l'appuntamento in aula si concludesse, le dichiarazioni spontanee di Barone, che si è chiesto come mai sia l'unico ad essere rimasto ancora in carcere, dal momento che gli altri due sono ai domiciliari, e che un quarto imputato, già condannato ad oltre 8 anni con rito abbreviato, è libero.

Il 7 gennaio la prossima udienza, che sarà riservata ad altri testimoni del Pm in un giudizio centrato sul trattamento degradante e le botte che avrebbero subito soprattutto un 21enne (è rappresentato dall'avvocato Fabio Russo ed è già stato ascoltato), il 20enneed il minore. Una bruttissima storia risalente al 17 dicembre 2023, racchiusa nelle accuse a vario titolo di tortura aggravata dalle lesioni (per quanto sarebbe stato fatto al 21enne ed al 20enne), sequestro di persona, rapina e tentata rapina.