Era accusato di aver evaso gli arresti ai quali si trovava per il tentato omicidio del figlio, ma è stato assolto per non aver commesso il fatto. E' la sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per Antonio Libardi (avvocato Danilo Riccio), 63 anni, di Sant'Agata de' Goti, titolare di un impianto di autodemolizione, arrestato dai carabinieri il 21 maggio 2020 per il ferimento di Giuseppe, 28 anni, centrato ad una spalla, per fortuna senza gravi conseguenze, da uno dei due colpi sparati. da una pistola calibro 38.
Libardi era rimasto circa undici mesi in carcere, poi aveva ottenuto i domiciliari in provincia di Caserta: un regime che, secondo l'accusa, aveva violato. Condannato ad 8 anni ed 8 mesi con rito abbreviato, il 63enne sta ora scontando in carcere la pena, diventata definitiva.Come si ricorderà, l'arma non era stata rinvenuta nell'immediatezza ma a distanza di venti giorni, quando i militari l'avevano scovata, munita di due cartucce, nell'intercapedine del portellone posteriore di una Fiat Punto, uno dei pezzi di ricambio presenti nell'attività commerciale.
Libardi era rimasto in silenzio dinanzi al giudice durante l'interrogatorio di garanzia, lasciando agli atti solo le dichiarazioni rilasciate quando era stato fermato e sottoposto allo stub dai carabinieri, ai quali aveva raccontato di aver sparato perchè temeva che i ladri stessero rubando nel suo capannone, dove c'era invece il figlio. Una ricostruzione incrociata con quella resa dalla vittima, che aveva dato l'allarme al 112, e di altri familiari, vagliata anche attraverso le immagini di una telecamera che lo aveva ripreso sotto un porticato, mentre camminava.