Il pericolo è sempre in agguato, al massimo si può sperare di evitarlo il più possibile. Si nasconde, purtroppo, ovunque: in un'auto, un motorino, un tombino sconnesso. Vero, ma come padre di due ex adolescenti che fa purtroppo un mestiere che mi ha costretto molto spesso ad incrociare e raccontare una infinità di tragedie, credo che quello del ciclomotore sia stato per me, e immagino lo sia stato e lo sia ancora per tantissimi genitori, un fortissimo motivo di preoccupazione ed ansia. Perchè, negare ad un figlio che ti chiede di regalarglielo dopo aver fatto il suo dovere, non è affatto semplice.
D'accordo: non c'è scritto da nessuna parte che un giovanissimo debba per forza montare in sella ad uno scooter ed andarsene in giro rispettando le norme di sicurezza, e che, dunque, non sia obbligatorio, ammettendo che le finanze lo consentano, l'acquisto di quelle due ruote. I no sono quantomai opportuni, soprattutto con i più piccoli e teneri 'centauri', ma vanno spiegati e non imposti sic et simpliciter.
Quei no restituiscono i timori di una mamma ed un papà rispetto al pensiero di ciò che potrebbe capitare, anche se il rischio fa parte delle nostre esistenze e va affrontato, perchè non è possibile creare una 'bolla' nella quale infilare a forza i nostri ragazzi. Pensiamo così di proteggerli, senza renderci conto che, al contrario, li rendiamo più fragili ed esposti. Hanno il diritto di respirare la vita fino in fondo, sapendo che la stessa li metterà di fronte ad imprevisti e responsabilità improvvise.
Anche Manuel aveva diritto a vivere e a coltivare i suoi sogni. Frequentava l'Istituto tecnico ed economico di Airola, ma era impegnato anche nell'attività commerciale di cui il padre è titolare a Montesarchio. Non era una novità la sua presenza, di domenica, dietro la cassa del locale.
Manuel aveva solo 17 anni, la sua storia – lo abbiamo già fatto ieri, quando abbiamo anticipato la tragica notizia- aveva riportato alla mente lo stesso terribile destino toccato a luglio, dopo un incidente tra due ciclomotori a Montesarchio, a due coetanei di Rotondi. E' lo stesso centro caudino nel cui territorio, nel tratto che attraversa l'Appia, si è fermato per sempre il futuro di Manuel. Guidava il suo motorino ed era felice di farlo, poi lo scontro con una macchina e il dramma. Aveva solo 17 anni.