Traffico di droga, estorsioni e clan Pagnozzi: 15 condanne e un'assoluzione

Indagine Dda e carabinieri, rito abbreviato a Napoli: pene da 3 a 20 anni

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Benevento.  

Quindici condanne ed un'assoluzione piena sono state decise dal gup del Tribunale di Napoli Maria Laura Ciollaro al termine del rito abbreviato per sedici delle venti persone coinvolte in una indagine della Dda e dei carabinieri in Valle Caudina. Le accuse, a vario titolo: tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare il clan Pagnozzi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta dell'inchiesta rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica il 4 dicembre 2023, quando era stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare.

Queste le pene inflitte: 11 anni e 6 mesi ad Aniello De Paola (avvocato Francesco Perone), 47 anni, 18 anni, 10 mesi e 20 giorni a Eugenio De Paola, 34 anni, 13 anni, 2 mesi e 30 giorni a Mario De Paola, 34 anni, di San Martino Valle Caudina – per entrambi l'avvocato Valeria Verusio-, 16 anni a Vincenzo Lomasto (avvocati Claudio Borgiani e Maria Grazia Padula), 31 anni, di Pomezia, 9 anni e 6 mesi a Francesco Magliocca (avvocato Emma Petrella), 26 anni, di Roccabascerana, 9 anni, 10 mesi e 20 giorni a Giuseppe Magliocca (avvocato Maria Antonietta Fantasia), 37 anni, di Roccabascerana, 13 anni, 8 mesi e 20 giorni a Giuseppe Magliocca (avvocati Perone e Verusio), 54 anni, di Roccabascerana, 12 anni a Giergy Nika (avvocati Stefano Pazienza e Mattia Zecca), 32 anni, di Pomezia, 20 anni a Erminio Pagnozzi (avvocati Massimiliano Cornacchione e Rocco Maria Spina), 61 anni, residente a Ceppaloni ma domiciliato ad Aprilia, 16 anni e 8 mesi a Paolo Pagnozzi ( avvocati Immacolata Romano e Alfredo Gaito), 63 anni, di San Martino Valle Caudina, 4 anni e 8 mesi a Nino Piacentile (avvocati Giuliana De Nicola e Domenico Della Gatta), 55 anni, di San Martino Valle Caudina, 16 anni ad Andrea Salsiccia (avvocato Antonio Di Cicco), 51 anni, di Pomezia, 10 anni e 20 gioni a Giulia Sopranzi (avvocato Massimiliano Cornacchione), 40 anni, di Anzio, 3 anni a Paolo Russo (avvocato Giorgio De Angelis), 55 anni, di Ardea,10 anni e 10 mesi - in continuazione con un'altra condanna definitiva- a Palmerino Venoso (avvocato Massimiliano Cornacchione), 49 anni, di Roccabascerana.

Assolta invece, per non aver commesso il fatto, Laura Radut (avvocato Vittorino Facciolla), 38 anni, di Roccabascerana.

Assolti da alcuni capi di imputazione anche Sopranzi e Lomasto. Per Sopranzi, Nika e Giuseppe Magliocca, 54 anni, esclusa la qualifica di organizzatori.

Il pm Simona Belluccio aveva chiesto 12 anni per Aniello De Paola, 20 anni per Eugenio De Paola, 14 anni per Mario De Paola, 16 anni per Lomasto, 12 anni per Francesco Magliocca, 8 anni per Giuseppe Magliocca, 37 anni, 20 anni per Giuseppe Magliocca, 54 anni, 8 anni per Nika, 20 anni per Erminio Pagnozzi, 15 anni per Paolo Pagnozzi, 6 anni e 6 mesi per Piacentile, 8 anni per Radut, 18 anni per Salsiccia, 18 anni per Sopranzi, 4 anni per Paolo Russo, 14 anni per Venoso.

L'indagine era stata avviata dopo la denuncia sporta il 9 luglio dall’amministratore di un’impresa edile  beneventana impegnata nei lavori di realizzazione di un’arteria stradale, appaltati dal Comune di Castelpoto per un valore di oltre 2 milioni di euro. Aveva riferito che il giorno prima in cantiere si erano presentati due uomini a bordo di un'auto. Uno di loro, tenendo la mano destra costantemente all’interno della tasca del borsello che portava a tracolla, dando l’impressione di impugnare una pistola, era sceso e si era rivolto agli operai presenti intimando loro di abbandonare immediatamente i lavori altrimenti avrebbe “sparato tutti”, in quanto “dovevano mettersi a posto con la Valle Caudina”.

Era stato questo il punto di partenza di un'attività investigativa dalla quale sarebbe emerso un 'giro' di stupefacenti (cocaina e hashish) tra Aprilia, Anzio, Pomezia e le province di Benevento ed Avellino. Un lavoro che avrebbe permesso di individuare i gestori delle “piazze di spaccio” a San Martino Valle Caudina e a Tufara Valle, ed uno dei luoghi di stoccaggio della 'roba', ad Aprilia.