Ai domiciliari, ingerisce alcol e pillole: con lui un giovane che non apre porta

Benevento. L'uomo è in ospedale

ai domiciliari ingerisce alcol e pillole con lui un giovane che non apre porta
Benevento.  

E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per entrare in quell'abitazione e soccorrerlo. Stava male perchè avrebbe ingerito alcol e pillole, un 53enne di Benevento che da un paio di settimane è agli arresti domiciliari per maltrattamenti e lesioni ai danni della compagna di nazionalità straniera.

Secondo una prima ricostruzione, quando le forze dell'ordine sono andate a controllarlo, nessuno ha aperto la porta dell'appartamento. All'interno del quale, oltre al 53enne, si trovava anche un giovane che, sperando di non farsi trovare, si era nascosto. Tutto inutile: per lui è scattata la denuncia per favoreggiamento, mentre il 53enne è stato trasportato al San Pio.

A suo carico c'è una ordinanza di custodia cautelare contro la quale domani sarà discusso il ricorso presentato al Riesame di Napoli dall'avvocato Gerardo Giorgione.  Per il denunciato l'avvocato Fabio Ficedolo.

Come si ricorderà, durante la convalida dell'arresto operato dalla Mobile, il 53enne aveva sostenuto di aver litigato con la donna perchè lei lo avrebbe tradito, restando incinta, con un altro, e che le lesioni per le quali era stata giudicata guaribili in 20 giorni erano state causate non dalle botte ma da una caduta della malcapitata, finita col volto sul pavimento perchè aveva bevuto.

Secondo gli inquirenti, dopo averla presa a calci e pugni al volto ed all'addome, lui l'avrebbe obbligata a salire in macchina ed avrebbe strappato il telefonino dalle mani di un uomo che, avendo visto in difficoltà la poverina, le aveva chiesto se avesse bisogno di aiuto. All'altezza di piazza Orsini, quando l'auto aveva rallentato, lei, che nel frattempo ha annunciato il rientro nel suo Paese, era riuscita a scendere e, nonostante l'inseguimento del 53enne, e a scappare.

Gli agenti della Volante l'avevano rintracciata lungo il Corso Garibaldi, mentre l'indagato era stato fermato dalla Mobile nella sua abitazione, dove erano state rinvenute delle tracce di sangue della parte offesa, come confermato da un giovane che aveva fatto riferimento al diverbio scoppiato in precedenza.