Cosa vuoi che ce ne freghi, vuoi mettere la storia della bionda con quel tizio?

Benevento. Pensieri in libertà

cosa vuoi che ce ne freghi vuoi mettere la storia della bionda con quel tizio
Benevento.  

Ora che agosto ce lo siamo messo alle spalle, che le vacanze sono terminate quasi per tutti, che tra poco sui social le foto di viaggi mirabolanti e di silhouette invidiabili (senza trucco né inganno) lasceranno spazio a quelle dei preparativi di Natale (tiè, ho l'albero più alto), che Città spettacolo è agli sgoccioli; ecco, adesso che anche il campionato di calcio è ripartito – una delle poche cose serie in giro -, possiamo dire, noi comuni mortali che non abbiamo esibito mete esotiche e forma smagliante, che abbiamo le scatole piene di questo andazzo?

E' sempre la stessa solfa: polemicucce del tutto inutili, buone solo a riempire il web e le colonne dei giornali, altrimenti desolatamente vuoti, alimentate da personaggi che in altri tempi avrebbero avuto al massimo l'incarico di andare a prendere i caffè per coloro che erano in riunione. Un protagonismo dai tratti ridicoli, accompagnato dalle consuete speculazioni politiche sulle inchieste giudiziarie che, quando sono reali e non partorite dall'immaginazione vittimistica, sono il frutto di complotti e macchinazioni se colpiscono la propria parte, mentre diventano invece una risposta doverosa e necessaria a fare chiarezza e a smascherare gli affarismi se riguardano gli avversari.

E' il teatrino che ormai da decenni va in scena nel nostro Paese sotto gli occhi di una opinione pubblica indifferente o molto spesso rintontita dall'informazione televisiva che entra nelle case a tutte le ore. Il giochino, sia chiaro, fa comodo a tutti perchè, oltre lo 'scontro' fittizio che rimbalza attraverso gli schermi, serve a cristallizzare le rendite di posizione e a favorirne di nuove. Tutto ciò mentre la libertà di stampa, garantita dalla Costituzione, subisce attacchi a gogò e limitazioni sempre più stringenti, soprattutto sul versante della cronaca giudiziaria: l'unico settore che dà fastidio e crea imbarazzi.

Certo che chi la pratica, la cronaca giudiziaria, commette errori: uno su tutti, l'assenza come stella polare del proprio lavoro della presunzione di innocenza. Una mancanza grave che riguarda i singoli e non può, non deve essere utilizzata per 'bombardare' indistintamente chiunque. Le 'bombe intelligenti' non esistono, fanno vittime in guerra e basta. A proposito di guerre: ce ne sono alcune in corso ma non ce ne frega nulla o quasi. Vuoi mettere la storiella della bionda che accompagna il ministro, le dichiarazioni di coloro che non sanno ciò che dicono o l'ansia per le sorti della squadra del cuore? Settembre, che tu sia il benvenuto.