Foto e video raffiguranti minori di 16 anni intenti a compiere atti sessuali. Li hanno trovati nel cellulare che gli era stato sequestrato qualche mese fa in una indagine del pm Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri per violenza sessuale: una ipotesi di reato alla quale ora si è aggiunta quella di detenzione di materiale pedopornografico. E' stata contestata dalla Procura di Napoli, competente per quel tipo di reati, ad un 35enne che risiede un centro del Tammaro, finito al centro di una ulteriore inchiesta.
Difeso dall'avvocato Luca Russo, il giovane era stato chiamato in causa per un episodio che si sarebbe verificato il 1 agosto 2023. Quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, nonostante il dissenso della donna con la quale era intento a fare effusioni, a praticargli un rapporto orale, l'avrebbe minacciata di morte. Le avrebbe detto che l'avrebbe ammazzata, che le avrebbe tagliato con un coltello la testa e l'avrebbe poi appesa all'esterno della finestra, quindi l'avrebbe costretta a compiere e subire atti sessuali.
Una volta andata via, lei, assistita dall'avvocato Lucia Catalano, si era rivolta ai carabinieri, dando il là ad una attività investigativa scandita dal sequestro del telefonino dell'uomo, nel quale sono poi state scoperte le immagini che gli sono costate un nuovo addebito.