Sono entrambi indagati per l'adescamento, finalizzato alla violenza sessuale, di una ragazzina che non ha ancora 14 anni. E' l'ipotesi di reato avanzata nei confronti di un 70enne e del figlio 30enne – risiedono in un centro della Valle Telesina- dalla Procura di Roma in una inchiesta avviata dopo la denuncia dei genitori della minore. Un'inchiesta inizialmente aperta a carico del genitore dall'ufficio inquirente della Capitale, che per questo aveva ordinato una perquisizione dell'abitazione dell'uomo.
Secondo una prima ricostruzione, sono stati i carabinieri di Cerreto Sannita a far tappa presso l'appartamento, alla ricerca di materiale pedopornografico, che non hanno trovato. La 'visita' ha però consentito di individuare il telefonino dal quale sarebbe partiti i messaggi inviati alla ragazzina: un cellulare con la sim intestata al 70enne, ma usato dal 30enne, che per questo è stato tirato in ballo dall'indagine.
Lavoro per gli avvocati Danilio Riccio e Vincenzo Palmieri, ai quali il 30enne avrebbe spiegato di essere entrato, attraverso Instagram, in una chat su Whatsapp nella quale aveva conosciuto la parte offesa, che ignorava fosse però minorenne. A quel punto, si sarebbero scambiati dei messaggi, lei gli avrebbe spedito anche una sua foto, senza però alcuna conversazione telefonica.