Due anni e il risarcimento dei danni alle parti civili. E' la condanna decisa dal gup Vincenzo Landolfi, con rito abbreviato, per Pompeo Masone (avvocati Vittprio Fucci e Mirko Palillo), 59 anni, di San Giorgio del Sannio, imputato di stalking, tentato incendio di una macchina e occupazione abusiva di un immobile, di proprietà dell'Acer.
Si tratta di accuse che gli erano state contestate nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, dove si trova ancora, che a gennaio, mentre era già detenuto, lo aveva colpito in una indagine avviata dai carabinieri della Stazione sangiorgese nell'ottobre 2023, dopo un intervento presso uno stabile con sei appartamenti: cinque assegnati ai legittimi proprietari, ed un sesto nel quale, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Masone e un 43enne – per le sue condizioni mentali è sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata- si sarebbero introdotti.
Da questo momento in poi gli stessi avrebbero assunto “condotte vessatorie, offensive e minatorie nei confronti dei residenti nel palazzo” - due di loro si sono costituiti parte civile con l'avvocato Antonio Leone-, con espressioni ingiuriose e intimidatorie e alcuni danneggiamenti: quello del portone d'ingresso, con della colla inserite nel cilindro della serratura, e, la sera di Capodanno, il tentativo di appiccare il fuoco, non riuscito per l'arrivo di una persona, della vettura di uno dei condomini.
L’esame e l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza installati dalle stesse persone offese, le dichiarazioni rese al momento della denuncia e quelle degli abitanti della zona, avevano consentito di risalire a Masone e all'altro.
Questa mattina la discussione: il pm Maria Gabriella Di Lauro aveva chiesto 3 anni, la difesa aveva sollecitato la riqualificazione dei primi due addebiti in quelli di molestie e danneggiamento seguito da incendio, e, per il terzo, lo stato di necessità. Pochi minuti fa la sentenza.
"NON HA CUSTODITO AUTO SEQUESTRATA", ASSOLTA
Era accusata di non aver custodito l'auto che, sequestrata, le era stata affidata, ma è stata assolta perchè il fatto non sussiste. E' la sentenza del giudice Palmieri per una 42enne di Benevento che, difesa dall'avvocato Luca Russo, era stata chiamata in causa per una vicenda che risaliva al dicembre 2021. Attenzione puntata su una macchina che, sequestrata per la mancanza dell'assicurazione, doveva essere custodita dall'imputata. Quando la polizia aveva proceduto al controllo, la vettura, intestata ad una familiare della donna, non era stata trovata nel luogo indicato. Da qui l'accusa nei confronti della 42enne, caduta al termine del processo.