Benito ha un nuovo difensore e non ricorda nulla dell'omicidio del fratello

Benevento. L'avvocato Reppucci ha incontrato questa mattina in carcere il 57enne

benito ha un nuovo difensore e non ricorda nulla dell omicidio del fratello
Benevento.  

E' l'avvocato Teodoro Reppucci, del Foro di Avellino, il difensore sul quale è caduta la scelta per Benito Miarelli, il 57enne di Pannarano arrestato dai carabinieri per l'omicidio del fratello Annibale, 70 anni. Il legale ha incontrato questa mattina l'indagato, fin qui assistito d'ufficio dall'avvocato Benedetta Masone, nel carcere di contrada Capodimonte. Un primo contatto con Benito, che ha sostenuto di non ricordare nulla, in attesa di valutare la possibilità di una consulenza psichiatrica.

Un dato, quello del disagio psichico al momento del fatto, che il gip Vincenzo Landolfi, come anticipato ieri sera da Ottopagine, aveva escluso nell'ordinanza con cui aveva disposto la custodia cautelare in carcere, proposta dal sostituto procuratore Marilia Captanio.

Non esistono allo stato elementi da cui desumere che, al momento del fatto, Benito fosse affetto da patologie psichiche di intensità tali da compromettere le sue capacità. Peraltro, nessuno ha riferito di comportamenti violenti, tenuti in precedenza, compatibili con uno squilibrio psichico, aveva scritto il dottore Landolfi, che aveva ricordato come, durante l'interrogatorio della tarda mattinata di ieri, il 57enne, che nell'immediatezza avrebbe fatto riferimento ad un ordine di S. Antonio, avesse affermato di aver agito perché era convinto che Annibale fosse posseduto dal diavolo, da allontanare ammazzando il 70enne.

Un delitto con modalità raccapriccianti, la vittima decapitata in camera da letto con un'ascia, la sua testa portata all'esterno dell'abitazione di via Piano nella quale Annibale, da sempre a Roma, era tornato a vivere dopo la scomparsa della moglie e di un figlio. Lunedì, affidata al medico egale Emilio D'Oro, la sua autopsia.