Furti in bar, tabacchi, abitazioni e aziende: blitz dei carabinieri: 8 arresti

Inchiesta coordinata dalla Procura di Benevento. 6 persone in carcere, 2 ai domiciliari: gli episodi

Benevento.  

Associazione a delinquere dedita ai furti, pluriaggravati e in abitazione, ricettazione, simulazione di reato e falsità materiale. Queste le accuse contestate ad otto persone arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Benevento all'esito di un'indagine coordinata dalla Procura sannita.

Sei le persone finite in carcere, due ai domiciliari. Tutte destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Benevento su richiesta della Procura.

Al centro dell'attività investigativa un gruppo di persone, provenienti dai campi rom di Giugliano in Campania e Napoli Secondigliano che, secondo l'accusa, commettevano materialmente i delitti, introducendosi furtivamente in bar - tabacchi, esercizi commerciali ed abitazioni, utilizzando per l’occasione veicoli intestati fittiziamente a terzi sui quali venivano collocate targhe alterate o precedentemente asportate da altri veicoli.

“La complessa attività di indagine – spiega il procuratore capo di Benevento Aldo Policastro -, coordinata dalla Procura di Benevento, condotta mediante l’assunzione di sommarie informazioni conseguenti alle querele sporte dalle persone offese, l’acquisizione di copiosa documentazione, l’esecuzione di attività di osservazione controllo e pedinamento, l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, l’esame di tabulati telefonici, installazione di telecamere, consentiva di acquisire significativi e convergenti elementi indiziari nei confronti di un sodalizio criminale, composto da stranieri.

Gravi indizi di colpevolezza – spiega ancora il dottore Policastro - sono stati acquisiti in ordine alla circostanza che del sodalizio facevano parte anche soggetti italiani, gestori di concessionarie auto, che rifornivano il gruppo nomade di autovetture da impiegare per la commissione dei reati fine, impegnandosi anche per trovare intestatari fittizi. Altri sodali, oggi arrestati, si prestavano dietro compenso all’intestazione delle autovetture poi impiegate dai membri del sodalizio. L’organizzazione poteva contare anche sulla collaborazione di un meccanico compiacente che si prestava ad effettuare lavori di potenziamento delle vetture, poi impiegate per la commissione dei reati nonché si adoperava per fornire agli stessi assistenza in caso di guasti delle medesime auto; le vetture preparate dal meccanico – su richiesta del gruppo - dovevano essere veloci per resistere ad eventuali inseguimenti dei Carabinieri e robuste all’occorrenza per poter speronare i veicoli delle forze dell’ordine in caso di tentativi di arresto".

Le indagini, coordinate dalla Procura, sono state avviate nell'ottobre 2022 e condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento - coordinati dal capitano Francesco Lonigro - attraverso le quali veniva intrapresa un’attività di monitoraggio del fenomeno dei furti nelle rivendite di generi di monopolio (bar tabacchi e tabaccherie).

Gli episodi al centro delle indagini di Procura e carabinieri 

Gravi indizi in ordine alla responsabilità degli arrestati venivano raccolti in relazione ai furti di generi di monopolio avvenuti il 24 dicembre 2022, rispettivamente presso il distributore Repsol posto sulla strada statale 372 Telesina nel Comune di Paupisi e presso il Distributore Tamoil posto sulla medesima arteria stradale del comune di Puglianello. In particolare i Carabinieri esaminando una serie di episodi criminali analoghi, individuavano compiutamente il veicolo Audi A4 utilizzato dal gruppo criminale e mediante l’analisi dei sistemi di video-sorveglianza, pubblici e privati, accertavano che nella quasi totalità dei casi ogni azione criminosa era composta da quattro/cinque persone travisate; l’arco temporale in cui gli autori commettevano i furti rientrava principalmente nell’arco notturno; in tutti i reati consumati veniva riscontrata effrazione delle inferriate o porte d’ingresso ed in alcuni la realizzazione di veri e propri buchi per accedere negli ambienti dell’esercizio commerciale; gli obiettivi scelti dal gruppo criminale erano quasi sempre vicini a strade di scorrimento veloce che garantivano la fuga dei colpevoli.

Il 14 Gennaio 2023, il furto di 500 kg. di rame avvenuto presso un’azienda di Limatola, consentiva una svolta nell’attività investigativa, consentendo di concentrare le indagini sugli odierni arrestati. Nella circostanza, immediatamente dopo il furto di rame, i Carabinieri intercettavano sul posto un carro attrezzi, il cui conducente riferiva di essere stato contattato da un suo amico meccanico con la richiesta di prelevare un’auto in panne. All’interno del veicolo di grossa cilindrata i Carabinieri rinvenivano i suddetti cavi di rame nonché oggetti vari ed arnesi atto allo scasso. I successivi accertamenti consentivano di appurare che il veicolo Audi A4 trasportato sul carro attrezzi era il medesimo utilizzato per i citati furti nei bar tabacchi e che in quell’occasione precisa occasione i ladri ne avevano alterato la targa.

Le ulteriori attività d’indagine permettevano di raccogliere gravi indizi in ordine al furto in abitazione avvenuto il 19 febbraio 2023 in Campoli del Monte Taburno, ove i ladri, nel tardo pomeriggio, dopo aver forzato e distrutto lo sportello della cassaforte a muro della camera da letto, asportavano la somma in contanti di euro 20mila e diversi monili in oro.

Il 10 Marzo 2023 i Carabinieri del Nucleo Investigativo organizzavano un servizio di pedinamento del veicolo in uso alla banda, accertando che lo stesso si trovava nel comune di Baia e Latina della Provincia di Caserta, ove nel pomeriggio era avvenuto un furto ai danni di un’anziana donna, all’interno della cui abitazione i ladri avevano asportato monili in oro. Al fine di identificare i componenti della banda i Carabinieri, dopo aver individuato il veicolo fuggire a grande velocità dal luogo del furto, iniziavano un lungo e infruttuoso inseguimento decidendo di desistere attesa la velocità con cui si procedeva, al fine di tutelare la sicurezza degli altri automobilisti. Le successive attività di appostamento permettevano di identificare uno dei componenti della banda, nonché accertare che dopo la commissione del furto, il veicolo era entrato nel campo Rom di Napoli Secondigliano per poi essere nascosto in un vicino parcheggio privato.

Nell’ambito del medesimo procedimento in sede di esecuzione della misura cautelare sono state effettuate perquisizioni presso i campi nomadi di Giugliano in Campania e Napoli Secondigliano".