Morto dopo incidente, "nessuna responsabilità del medico"

Cinque anni fa il decesso di un pensionato di Cerreto Sannita

Cerreto Sannita.  

Hanno escluso ogni responsabilità del medico, sostenendo che non sarebbe stato possibile salvare il paziente anche se fosse stato operato a Cerreto Sanita, perchè il decesso era stata la conseguenza di una complicazione non prevedibile.

Hanno concluso così, in soldoni, i professori Claudio Buccelli e Francesco Milone, docenti di Medicina legale e Chirurgia dell'Università di Napoli, ascoltati questo pomeriggio, come consulenti della difesa, nel processo a carico delle due persone chiamate in causa per la morte di Giuseppe Filippelli, un 73enne di Cerreto Sannita, avvenuta in seguito ad un incidente stradale avvenuto l'11 giugno del 2010. L'anziano era alla guida di una motoApe Piaggio, in compagnia della consorte (rimasta ferita lievemente), che era stata urtata da una Fiat Punto con al volante Assunta Pelosi, 33 anni, di Cerreto Sannita, peraltro nipote del pensionato.

Ricoverato presso l'ospedale cerretese, dove in quel periodo le sale operatorie erano chiuse, Filippelli era stato tenuto sotto osservazione per tutta la notte e sottoposto a due ecografie; l'ultima la mattina del giorno dopo, quando era stato trasportato al Rummo, dove gli era stato diagnosticato lo scoppio di una parte dell'intestino. A distanza di una dozzina di giorni, poi, il suo cuore si era fermato per sempre.

Oltre alla conducente della Punto, assistita dall'avvocato Giuseppe Massarelli, nel giudizio è imputato il dottore Michele Cardinale (avvocato Vincenzo Regardi), 59 anni, di Benevento, al quale è contestato di aver ritardato il trasferimento del paziente da Cerreto a Benevento e, dunque, la diagnosi. I familiari della vittima, parti civili, sono rappresentati dall'avvocato Grazia Mancini. Una nuova udienza è in programma il 19 novembre.

Esp