Proteste scattate per l'assistenza sanitaria. Ecco cosa è successo nel carcere

Benevento. Dinanzi al gip i nove detenuti arrestati per i disordini di domenica

proteste scattate per l assistenza sanitaria ecco cosa e successo nel carcere

2) Gravi motivi di salute, 60enne lascia il carcere e va ai domiciliari

Benevento.  

Ognuno di loro ha fornito al gip Pietro Vinetti la propria versione sui fatti, tutti hanno sottolineato il motivo scatenante della protesta, peraltro non nuovo: a loro dire, il malfunzionamento dell'assistenza sanitaria. E' il filo rosso che ha attraversato l'udienza di convalida per i nove detenuti arrestati dalla polizia penitenziaria per i disordini scoppiati domenica mattina nel carcere di contrada Capodimonte.

Resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento le ipotesi di reato prospettate a vario titolo in una inchiesta del pm Flavia Felaco (non ha contestato il sequestro di persona indicato dalla pg) e ravvisate in una ricostruzione della vicenda che parte poco prima delle 9 , quando Savio R., 30 anni, di Brusciano, dopo un colloquio con il medico di turno, sarebbe andato su tutte le furie, forse per una visita mancata, ed avrebbe annunciato agli agenti che di lì a poco sarebbe successo qualcosa.

A quel punto, sarebbero entrati in scena gli altri otto indagati: Stefano P (avvocato Mario Cecere)., 22 anni, di Bonea, Massimo R. (avvocato Fabio Russo, sostituito dalla collega Assunta De Lucia), 40 anni, di Napoli, Mario R., 35 anni, di Benevento, Adnane E. J., 37 anni, di San Salvatore Telesino, Alessio P., 29 anni, di Napoli – tutti difesi dall'avvocato Antonio Leone, che ha chiesto di acquisire le immagini delle telecamere- , Paolo C. (avvocato Gerardo Giorgione), 43 anni, di Benevento, Romualdo D. M., 30 anni, di Montesarchio, Antonio D. M., 32 anni, di Melito, assistiti dall'avvocato Candido Santosuosso.

Secondo gli inquirenti, i detenuti avrebbero occupato la rotonda del quarto piano ed avrebbero impedito agli agenti di allontanarsi; poi Stefano P. avrebbe usato una delle gambe di una sedia per mandare in frantumi il vetro di una garitta, con i frammenti che avevano colpito al volto due poliziotti, giudicati guaribili in 5 e 8 giorni.

Il 22enne ha ammesso di aver danneggiato la struttura, precisando che non era però sua intenzione ferire gli agenti, mentre Adnane E. J. ha affermato, contrariamente a quanto gli viene addebitato, di non aver acceso nella sua cella un fornellino sul quale avrebbe sistemato una bombola a gas, tolta con un calcio da un poliziotto, perchè se lo avesse fatto sarebbe stato lui a subire le conseguenze. Gli altri, infine, hanno sostenuto di essere stati soltanto presenti alla scena e di non aver impedito né i movimenti degli operatori né l'accesso dei rinforzi.

Al termine, il giudice, così come chiesto dal Pm, ha adottato la custodia in carcere per tutti.

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MOTIVI DI SALUTE, 60ENNE LASCIA CARCRE CAPODIMONTE E VAI AI DOMICILIARI

Ha lasciato il carcere di Benevento, dove era detenuto per scontare una pena fino al 2026, ed ora è ai domiciliari. E' quanto disposto dal magistrato di Sorveglianza di Avellino per i gravi motivi di salute di un 60enne siciliano, assistito dall'avvocato Michele Ciruolo, le cui condizioni sono state ritenute incompatibili, appunto, con il carcere.