Cocaina, hashish, eroina e marijuana recapitate in carcere con un drone

Benevento. Chiesto il rito abbreviato per quattro persone, udienza a giugno

cocaina hashish eroina e marijuana recapitate in carcere con un drone
Benevento.  

Avrebbero messo su un'associazione capace di far arrivare in più carceri (Asti, Saluzzo, Catania, Ascoli Piceno, Teramo, Benevento, Avellino ed Ariano Irpino), attraverso un drone a comando remoto, droga e cellulari.

E' quanto emerso da una indagine della polizia e della Procura di Asti per la quale, a febbraio, erano state arrestate quattro persone, colpite da una ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale piemontese. Che aveva poi dichiarato la propria incompetenza territoriale, inviando gli atti a Benevento.

Perchè è nel capoluogo sannita che si sarebbe consumato, tra quelli contestati – associazione per delinquere ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti-, il reato più grave: la cessione di sostanze stupefacenti. 

Da qui il provvedimento restrittivo firmato dal gip Maria Di Carlo e la successiva richiesta di giudizio immediato del pm Patrizia Filomena Rosa nei confronti di Simone Iacomino (avvocati Ettore Marcarelli e Laura Filippucci), 41 anni, di Portici, detenuto ad Agrigento, Veronica Virgilio (avvocato Fiorella Fabozzo), 37 anni, di Giugliano, Salvatore Sbrescia (avvocato Francesco Armentano), 54 anni, di Portici, entrambi ai domiciliari, e Vasil Dziatko (avvocato Giancluca Bona), 36 anni, all'obbligo di firma a Sutri.

Un'iniziativa alla quale le difese hanno contrapposto la richiesta di rito abbreviato: sarà celebrato il 3 giugno dinanzi al gup Roberto Nuzzo. I fatti risalgono al 14 novembre 2023: secondo gli inquirenti, Iacomino e Virgilio avrebbero organizzato la spedizione, mantenendo i contatti con due detenuti ai quali erano poi stati sequestrati dalla polizia penitenziaria, di 490 grammi di hashish tagliato con anfetamine, 8 grammi di cocaina e altrettanti di marijuana, e 2 di eroina.

Droga che Sbrescia e Dziatko avrebbero trasportato a Benevento con un'auto guidata dal primo. Una volta nei pressi della struttura di contrada Capodimonte, Dziatko avrebbe pilotato il drone con il quale sarebbero state recapitate le sostanze stupefacenti.