E' stato fissato per il 20 maggio il processo d'appello per le sei persone di Montesarchio – altre sono a giudizio – condannate con rito abbreviato in una inchiesta antidroga del pm Maria Dolores De Gaudio e dei carabinieri della Compagnia della cittadina caudina.
Era il 19 giugno 2023 quando il gup Gelsomina Palmieri aveva deciso le seguenti pene: esclusa l'aggravante della cessione a minore, 5 anni a Maria Rosaria Barbato, 39 anni; 4 anni e 6 mesi al figlio, Luigi Franco, 23 anni – sono difesi dall'avvocato Ettore Marcarelli - ; 1 anno , dopo l'applicazione della ipotesi più lieve per un capo di imputazione, a Giuseppe Duilio (avvocato Enzapaola Catalano) 56 anni; 8 mesi , dopo l'applicazione della ipotesi più lieve per un capo di imputazione, a Maurizio Arena, 46 anni; 4 anni e 2 mesi a Gaetano Arena, 44 anni; 5 anni e 4 mesi, escluse l'aggravante della cessione a minore e la recidiva, a Marco Iovino, 59 anni, assistiti dagli avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio.
Iovino rispondeva anche di un'ulteriore accusa legata alla perquisizione compiuta il giorno dell'arresto, durante la quale erano stati rinvenuti e sequestrati 200 grammi di cocaina, due pistole clandestine – una con matricola abrasa, l'altra alterata – e munizioni. Una sentenza impugnata dagli imputati.
L'inchiesta era finita all'attenzione dell'opinione pubblica nel marzo 2022, quando era stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare. Nel mirino degli inquirenti, una serie di episodi di spaccio di crack, hashish e cocaina. Droga comprata nel Napoletano e poi nascosta in aperta campagna, in attesa di essere venduta nel centro storico di Montesarchio.
I fatti contestati andavano dal dicembre del 2020 agli inizi del 2021 ed avevano riempito un'attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, dalle deposizioni degli acquirenti e dalle riprese fissate dalle telecamere installate dinanzi a due abitazioni.