Le presunte vittime non hanno ancora compiuto 4 anni. Frequentano l'asilo comunale a Benevento in cui lei lavora come insegnante. Ha cinquant'anni, è finita sotto inchiesta per una ipotesi di maltrattamenti, in concorso con altre persone al momento ancora ignote, che sei bimbi avrebbero subito. Come punizione delle marachelle e dei pianti, li avrebbe condotti in una stanza buia della scuola per l'infanzia e, per intimorirli, avrebbe evocato la presenza di “Raffaellona con i baffi”. Una figura capace di incutere paura, come un tempo si diceva del lupo cattivo.
Racconta questo l'indagine del sostituto procuratore Olimpia Anzalone e dei carabinieri, avviata dopo la denuncia dei genitori ed ora giunta ad uno snodo importante. Perchè il gip Loredana Camerlengo ha fissato l'incidente probatorio sollecitato dal Pm per raccogliere in forma protetta, nel contraddittorio tra le parti, le testimonianze dei bambini.
L'appuntamento è in programma venerdì prossimo in Questura, dove i minori, supportati da una psicologa, saranno ascoltati, in modo da cristallizzare le loro dichiarazioni prima di un eventuale dibattimento, evitando la cosiddetta vittimizzazione secondaria.
Una vicenda delicatissima, rispetto alla quale la maestra, difesa dall'avvocato Luigi Giuliano, respinge ogni addebito, spiegando che a “Raffaellona” avrebbe fatto riferimento una precedente collega, parlando di una nonna che aveva raccolto le lacrime dei più piccoli, con le quali avrebbe innaffiato, rendendolo rigoglioso, un giardino.
Una storia tutta ancora da decifrare, che si aggiunge alle altre già registrate nella nostra provincia: alcune già definite, altre ancora in attesa di esserlo. Per le parti offese, tra gli altri, gli avvocati Antonio Leone e Mario Palmieri.