Investigatore privato picchiato e rapinato, in due a giudizio

Benevento. La decisione del Gup, processo a novembre

investigatore privato picchiato e rapinato in due a giudizio
Benevento.  

Poco più di due anni fa l'episodio per il quale ora sono stati rinviati a giudizio. E' quanto deciso dal gup Maria Di Carlo, in linea con la richiesta del pm Licia Fabrizi, per Paolo Corino (avvocato Antonio Leone), 53 anni, di Benevento, ed Antonio Izzo (avvocato Gerardo Giorgione), 51 anni, di San Nicola Manfredi, accusati di concorso in rapina. L'imputazione è relativa a quanto accaduto il 9 marzo 2022, quando Corino era stato arrestato dalla Squadra mobile, mentre Izzo era stato denunciato a piede libero.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo averlo scoperto, Corino avrebbe invitato ad andare via, sostenendo che stesse violando la sua privacy, un investigatore della provincia di Napoli che lo stava seguendo per conto dell'impresa di cui è dipendente, che gli aveva affidato l'incarico di verificare il motivo delle sue assenze dal luogo di lavoro.

Il 'detective' si sarebbe allontanato con una Mercedes, ma Corino l'avrebbe inseguito con la sua Citroen nera, ed altrettanto avrebbe fatto Izzo con la sua Punto. L'epilogo era arrivato al viale Principe di Napoli: dopo averlo minacciato di morte ed avergli tagliato la strada, l'allora 51enne avrebbe colpito il malcapitato alla schiena con un pezzo di legno e gli avrebbe sottratto lo zaino nel quale erano custoditi il computer portatile , un gps, una pennetta e dei cavetti, e lo avrebbe consegnato a Izzo, nel frattempo rimasto a bordo della sua macchina.

Comparso dinanzi al Gip, Corino aveva ammesso di aver sbagliato a portargli via lo zaino, che peraltro non aveva aperto, ma aveva spiegato di averlo fatto per darlo alla polizia, per capire finalmente chi fosse quella persona che da giorni lo scrutava con un binocolo e faceva foto sotto la sua abitazione. Aveva precisato di essere stato assente dal lavoro per tre-quattro giorni, e di aver deciso di seguire l'investigatore per vedere dove fosse diretto. Era stato rimesso in libertà, il suo arresto non era stato convalidato dal giudice perchè  "al più deve ritenersi configurabile una ipotesi di esercizio arbitario delle proprie ragioni con violenza sulle persone ovvero di violenza privata, ma certamente non il delitto di rapina aggravata".

Oggi la discussione, poi la decisione di disporre il processo, che partirà il 22 novembre dinanzi al secondo collegio del Tribunale.