Una settimana fa il sequestro d’urgenza, eseguito dai carabinieri dopo un sopralluogo, dell’impianto di essiccazione e di quattordici cassoni contenenti fango essiccato e da essiccare, per la presunta inosservanza delle prescrizioni indicate nell’autorizzazione per la gestione dei rifiuti; oggi il sequestro preventivo disposto dal Gip, su richiesta della Procura, per le stesse attrezzature.
Nel mirino è finita, nella zona industriale di Ponte Valentino, la Sanav, un'azienda che si occupa dell’attività di depurazione e recupero di rifiuti liquidi speciali pericolosi e non pericolosi, raccolta e depurazione acque di scarico.
Attenzione puntata, da parte dei militari, supportati dall'Arpac e da un consulente della Procura, sull’impianto di essiccazione dei fanghi derivanti dal trattamento di rifiuti speciali liquidi (pericolosi e non pericolosi), in funzione all’interno di un capannone ove veniva rilevata la presenza di un macchinario per l’essiccazione dei fanghi.
Nell'impianto sarebbe stata accertata la presenza “di fanghi di diverso tipo in assenza di tracciabilità, nonché la commistione di alcuni di essi senza alcuna prova analitica che fosse in grado di evidenziare la similitudine della loro natura e una verosimile miscelazione e gestione illecita dei rifiuti”.
Come si ricorderà, la Sanav è una delle due aziende che il Comune ha diffidato, alcuni mesi fa, per le emissioni maleodoranti che da tempo vengono avvertite in più parti di Benevento. Un problema che ha scatenato più di una polemica, con le proteste dei residenti non solo nelle zone limitrofe a Ponte Valentino, di cui si discuterà domani nel corso del Consiglio generale dell'Asi (Area di sviluppo industriale). Il cui neo presidente, Domenico Vessichelli, ha nel frattempo immediatamente chiesto alla 'Multiservice Asi srl' di relazionare sulla sussistenza di eventuali conseguenze sull'impianto di depurazione consortile..