Kristian sparito, il fratello Vito: "Torna. Problemi a scuola? Nulla di grave"

S. Angelo a Cupolo: ancora nessuna notizia del 14enne scomparso ieri

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Sant'Angelo a Cupolo.  

Lascio la macchina lungo via Leopardi, nel cuore della frazione Perrillo di Sant'Angelo a Cupolo. C'è pochissima gente in giro, gli sguardi sono inevitabilmente curiosi. Faccio qualche domanda, cerco un numero civico: lo trovo dopo aver percorso per un centinaio di metri, in compagnia di Alessandro, il collega che deve realizzare un servizio televisivo per Ottochannel, una stradina laterale in discesa che nell'ultimo tratto è privata.

Ci siamo. Busso alla porta, apre un giovane, cortesissimo. E' il fratello di Kristian, il 14enne di cui da ieri non si hanno più notizie. Si chiama Vito, fa il corriere. Ha il volto tirato, non potrebbe essere diversamente. In quell'abitazione, la scorsa notte, lui ed i suoi genitori non devono aver dormito tanto al pensiero di non avere con loro il più piccolo della famiglia. Papà operaio, vivono da oltre 20 anni nel Sannio: prima a Benevento, poi, dal 2015, a Sant'Angelo a Cupolo.

“Non sappiamo dove sia – esordisce Vito, il nome con il quale sono state riassunte le sue 'complicate' generalità di origini ucraine-, siamo preoccupati. Mio padre e mia madre sono in Questura, più tardi li raggiungo ed andiamo ad Avellino”. Il motivo? E' la città nella quale, ieri, alle 8.30, Kristian ha detto di trovarsi con un messaggio inviato alla 'fidanzatina'.

Vito ripercorre le ore precedenti, a partire dal momento in cui il 14enne, andato via con qualche centinaio di euro, viene accompagnato a Benevento. “Era tranquillo, come sempre – spiega -. Se c'erano problemi a scuola? Sì, in qualche materia, ma credo sia normale quando si inizia un nuovo ciclo di studi”.

Il racconto prosegue: Kristian non ha lezione perchè al Liceo scientifico Rummo, dove frequenta il primo anno, c'è assemblea di istituto. Lo lasciano nei pressi della villa, deve incontrare alcuni amici con i quali trascorrere la mattinata. Nessuno di loro, però, lo incrocia.

Un quarto d'ora prima delle 13, Vito, che lo attende in piazza Risorgimento per riportarlo a casa, non lo vede arrivare. Pensa inizialmente ad un banale ritardo, ma il tempo che trascorre è troppo. Prova a telefonargli, gli manda più messaggi, senza ricevere risposta. L'ansia cresce, facile immaginare gli stati d'animo.

Il resto l'abbiamo già scritto ieri: la denuncia alla polizia nel pomeriggio, l'avvio delle ricerche. Sui social si rincorrono gli appelli, la sensazione è che il viaggio del 14enne potrebbe essere proseguito oltre il capoluogo irpino: fino alla Capitale? Interrogativi al momento senza una risposta, dominati dalle parole che sgorgano dal cuore di Vito. “Facci sapere dove sei e se stai bene. Torna da noi, Kristian, tutto si risolve”.