Se non ci saranno sorprese, per entrambi dovrebbe arrivare il sì del giudice Pietro Vinetti alla messa alla prova, che, in soldoni, consente la sospensione del procedimento e, se viene rispettato un programma ad hoc, l'estinzione del reato. E' quello di furto aggravato contestato a due 30enni chiamati in causa da una indagine su fatti che si erano verificati a Benevento tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023.
Quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due imputati avrebbero rubato, per poi venderlo, del materiale di proprietà della ditta di cui erano dipendenti, dopo averlo portato via dal deposito in cui era custoditi, nel quale erano penetrati forzando la porta d'ingresso.
L'allarme era scattato quando un cliente aveva confidato i suoi sospetti al titolare dell'impresa, che, comprensibilmente turbato e sorpreso, aveva convocato i due operai. Aveva promesso loro che non ci sarebbero state conseguenze se avessero confessato ciò che avevano combinato, loro avevano acconsentito, ammettendo le responsabilità.
Senza immaginare che le loro parole sarebbero state registrate dall'interessato, che le aveva poi consegnate alla polizia. Punto di partenza di una inchiesta del pm Maria Colucci per la quale la difesa ha chiesto, appunto, la messa alla prova.