I macchinari? A Montesarchio, non a Benevento: ecco foto e relazione Invitalia

Benevento. Interrogati i fratelli Sabatino, di Montesarchio, arrestati per un finanziamento

i macchinari a montesarchio non a benevento ecco foto e relazione invitalia

La difesa ha chiesto per loro la revoca dell'ordinanza ai domiciliari

Benevento.  

I macchinari? Erano regolarmente al loro posto nella sede di Montesarchio, così come testimoniato dal sopralluogo compiuto da Invitalia, con tanto di fotografie, il 15 giugno del 2023. Una circostanza che ha indotto gli avvocati Angelo Leone e Grazia Luongo a chiedere al gip Gelsomina Palmieri la revoca dei domiciliari – la decisione arriverà dopo il parere del Pm- per i loro assistiti: i fratelli Pietro, 45 anni, e Mariano Sabatino, 43 anni, di Montesarchio, legale rappresentante e gerente di fatto della Mobility service srl, arrestati martedì dalla guardia di finanza in una inchiesta della Procura europea di Napoli che ha ipotizzato la presunta indebita percezione di un contributo pubblico del ministero dello Sviluppo economico per la costruzione di un impianto per la produzione di pellet. 

Questa mattina gli interrogatori di garanzia, nel corso dei quali i due indagati, supportati da documenti ed immagini, hanno offerto la loro versione dei fatti, smentendo l'assunto della tesi degli inquirenti, avanzata sulla scorta di una ispezione che a loro dire le fiamme gialle avrebbero fatto, in incognito, nella sede di Benevento della concessionaria auto di cui sono titolari, non rinvenendo i macchinari. Che non potevano esserci, hanno sostenuto, perchè erano stati installati nel capannone a Montesarchio, come documentato da Invitalia.

Secondo l'accusa, per ottenere il contributo pubblico – incassati 315mila euro a fronte di un importo complessivo di 700 mila-, e documentare lo stato di avanzamento dei lavori per le spese sostenute nell’ambito dell’investimento, la società beneventana avrebbe utilizzato presunte "false fatturazioni per operazioni inesistenti emesse, con artifici e raggiri da una società con sede nella Repubblica Ceca", di cui è rappresentante Corrado Paitoni (avvocato Grazia Luongo), 58 anni, originario di Brescia, anch'egli agli arresti domiciliari, che sarà interrogato martedì, per rogatoria, dal Gip del tribunale lombardo.