"Si è fatta assegnare terreni, casa e libretto postale, poi non lo ha assistito"

Benevento. Corte di assise, processo alla badante di anziano. L'imputata ha sempre respinto accuse

si e fatta assegnare terreni casa e libretto postale poi non lo ha assistito
Benevento.  

Due luogotenenti dei carabinieri ed altrettanti infermieri dell'ospedale di Ariano Irpino. Sono i testi ascoltati questa mattina nel processo, in corso dinanzi alla Corte di assise di Benevento, a carico di Ana Grama (avvocato Salvatore Brancaccio), 55 anni, residente a Roma, accusata di maltrattamenti aggravati ai danni di un anziano di cui era la badante, circonvenzione di incapace, minaccia, calunnia e corruzione. Addebiti sempre respinti dall'interessata, che dovranno essere confermati dal dibattimento.

I militari hanno ripercorso l'attività investigativa, partita dopo il decesso del pensionato, meno nitidi i ricordi dei due operatori sanitari rispetto alle domande del Pm, della difesa e dei legali delle parti civili: gli avvocati Carmine Monaco, Giuseppe Caturano, Giuseppe Vitiello, Franca Iacoviello e Maria Rosaria Guarino.

A carico della donna i presunti comportamenti aggressivi e vessatori che avrebbe mantenuto nei confronti di un 87enne di Bonito che nel dicembre del 2017 era stato ricoverato al 'Frangipane' di Ariano Irpino, dove, a distanza di tre giorni, era morto.

Secondo gli inquirenti, non avrebbe provveduto alla cura del malcapitato, che all'arrivo in ospedale era stato trovato in stato di disidratazione e in condizioni igieniche precarie. Inoltre, gli avrebbe provocato lesioni, gettandolo al di fuori dell'auto e facendolo cadere sull'asfalto. E ancora: la Procura ritiene che la donna, approfittando dell'età avanzata e della fragilità caratteriale dell'87enne, vedovo e senza figli, attraverso “finti atteggiamenti amorevoli ed affettuosi, si sarebbe fatta assegnare terreni e una casa rurale ed intestare un libretto postale, stipulando con lui un contratto di lavoro subordinato domestico nell'ottobre del 2017”. A quel punto, avrebbe iniziato ad assumere condotte aggressive nei confronti del malcapitato.

L'imputazione di minaccia è invece relativa ad un episodio del quale avrebbe fatto le spese un uomo al quale era legata da una relazione affettiva. Di fronte al rifiuto di occuparsi dell'87enne durante un suo periodo di assenza, l'avrebbe colpito e si sarebbe avventata contro di lui con un coltello, facendo altrettanto anche successivamente, quando lui, che era riuscito ad andar via, era stato raggiunto a casa e per difendersi l'aveva percossa con una mazza di legno (lei aveva denunciato che anche l'87enne era stato colpito). La contestazione di corruzione, infine, fa riferimento all'offerta di denaro che avrebbe fatto ai carabinieri per ottenere la restituzione dell'auto posta sotto sequestro. Si torna in aula il 15 marzo.