Procuratore Policastro: tentato femminicidio per motivi passionali ed economici

Il dirigente della Mobile, Tranquillo: donna salva grazie a sua scaltrezza: ha finto di essere morta

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Benevento.  

Sarebbe partito dal carcere di Augusta, in provincia di Siracusa 'l'ordine' di uccidere Annarita T., 32 anni, di Benevento raggiunta da un colpo di pistola calibro 6.35 lo scorso 11 novembre mentre usciva dal suo appartamento al Rione Libertà per andare a lavorare nel bar che gestiva. Un ordine, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe arrivato mediante l'utilizzo di alcuni telefoni cellulari. Gravemente indiziato è per questo Nicola Fallarino, 38 anni, ex compagno della donna detenuto in Sicilia al quale è stata notificata una ordinanza in carcere adottata dal Gip su richiesta del Pm.

Un tentato omicidio, o meglio femminicidio come ha più volte rimarcato durante la conferenza stampa il procuratore capo di Benevento Aldo Policastro “scaturito da motivi strettamente passionali ed economici”.

Una conferenza che ha snocciolato i numero dell'imponente operazione scattata all'alba e firmata dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Benevento. Investigatori, coordinati dal vicequestore Flavio Tranquillo, entrati in azione subito dopo la telefonata al 113 con la quale lo scorso 11 novembre era stato lanciato l'allarme per il ferimento della donna.

Tentato omicidio pluriaggravato (tentato femminicidio), porto illegale d’arma, tentata estorsione pluriaggravata e rapina pluriaggravata nei confronti della ex compagna in concorso con un'altra persona ancora in via di identificazione e che avrebbe materialmente premuto il grilletto.

“Indagini effettuate in tempi rapidissimi su un episodio grave di tentato femminicidio registrato in centro città” ha spiegato il Procuratore capo Aldo Policastro al tavolo con il questore della Provincia di Benevento Giovanni Trabunella, il dirigente della Mobile, il vicequestore Flavio Tranquillo con il suo vice, il commissario Vincenzo Luisi e l'ispettore Salierno a capo della Sezione della Mobile che ha operato.

“A Mio parere ci troviamo di fronte – ha ancora spiegato il dottore Policastro - ad un vero e proprio tentato femminicidio scaturito dopo l'interruzione della relazione sentimentale. La reazione dell'uomo è stata violenta volendo fare terra bruciata intorno alla donna sia dal punto di vista sentimentale che economico. Altro aspetto di estrema gravità, al centro di valutazione sia in sede locale che nazionale e del Dap, è che questa persona utilizzava nel carcere più di un cellulare organizzando fatti di questa gravità ma anche altre cose. Un fatto grave che ci richiederà un impegno maggiore. La detenzione non ha interrotto i legami dell'indagato con persone del territorio”.

Al centro dell'inchiesta ovviamente l'attività effettuata, secondo l'accusa, dal Fallarino grazie all'utilizzo di cellulari. E questa mattina durante le numerose perquisizioni sarebbero stati sequestrati in quel carcere alcuni telefoni ora al centro delle indagini.

Il procuratore capo di Benevento ha poi rimarcato come le condotte contestate all'indagato avessero come scopo di controllare “morbosamente la donna da persone da lui incaricate” evidentemente per impedire altre relazioni sentimentali “e per impedire alla vittima di avere altri proventi economici oltre il bar”. Attività commerciale che secondo gli inquirenti sarebbe riconducibile al 38enne.

“Contestualmente all'ordinanza – ha poi aggiunto il dottore Policastro – all'indagato è stato anche notificato un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per altri reati condannato in passato ad una serie di pene per un totale di 26 anni e, visto che sta già scontando l'ergastolo, all'indagato è stato notificato un provvedimento per l'isolamento diurno per un anno”.

Indagini lampo che in circa 40 giorni hanno “consentito di ricostruire la vicenda grave registrata a Benevento” ha invece commentato il Questore Giovanni Trabunella che ha poi evidenziato l'attività sinergica svolta dalla Mobile e coordinata dalla Procura. “Dall'ordinanza del gip è emersa l'estrema pericolosità di questo soggetto sia per i precedenti che per quello che emerso dalle indagini”.

“La donna si è salvata perchè dopo essere stata ferita alla fronte si è finta morta e il killer è scappato” ha invece commentato il vicequestore Flavio Tranquillo che dirige la Squadra mobile della Questura Sannita. Il funzionario della Polizia di stato ha snocciolato i numero dell'operazione scattata all'alba e si è poi soffermato sulle indagini per il tentato omicidio. Episodio commesso da una persona arrivata nella zona a bordo di uno scooter risultato “rubato a Napoli ad agosto scorso e utilizzato anche nei giorni precedenti il tentativo di omicidio durante il quale “il killer si era anche impossessato di due telefoni cellulari e una somma di denaro presi dalla borsa della vittima”,.

Telefoni poi ritrovati e rimessi in funzione dopo che il killer aveva tentato di distruggerli “grazie all'intervento di un tecnico nominato dalla procura e dai quali sono emersi elementi importanti a carico dell'indagato. Messaggi importanti recuperati dagli apparecchi attraverso i quali era maturato il proposito criminale dell'indagato che aveva esplicitamente minacciato la donna”.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, infatti, “anche dopo il tentato omicidio l'indagato si era sentito telefonicamente con un pregiudicato di Benevento continuando a minacciare la donna: l'avrebbe fatta sparare o avrebbe fatto esplodere delle bombe nel locale dove lavorava. Elementi che hanno poi portato al provvedimento cautelare”.

Donna monitorata dall'indagato, ha poi concluso il vicequestore Tranquillo “anche all'interno del locale che gestiva mediante una telecamere che il 38enne guardava attraverso il cellulare dal carcere”.

Indagini tutt'altro che concluse hanno infine rimarcato gli inquirenti che sono al lavoro per identificare l'autore materiale del tentativo di omicidio.