Che tristezza: quei giovani sono uno spreco di energie e soldi. Buon Natale

Pensieri in libertà

che tristezza quei giovani sono uno spreco di energie e soldi buon natale
Benevento.  

Almeno oggi, meglio essere a la page: buon Natale. Non tutti meriterebbero gli auguri, perché un giorno di festa non cancella in un istante ciò che si combina quotidianamente. Non sarà un Natale uguale per tutti: non può esserlo, perché la vita, all'improvviso, presenta il suo conto salatissimo e drammatico. Come quello pagato dalle tre donne e dai due giovani che sono stati strappati ai loro affetti da quattro incidenti registrati lungo le strade della nostra provincia nelle ultime settimane. Come coloro che combattono la battaglia per continuare la loro esistenza e sconfiggere i mali che la insidiano più o meno ferocemente, gli anziani soli e quanti sono costretti a sbarcare il lunario, stretti nelle grinfie del disagio e della povertà.

Ce n'è tanta in giro, ma facciamo finta di non vederla, e non per colpa delle luminarie, che pure ci sono. Illuminano una realtà contraddittoria: c'è chi ha tanto, troppo, e chi nulla o quasi. Qualche sera fa ero alla stazione ferroviaria, sono rimasto di stucco di fronte alla marea che ha invaso la banchina dopo essere scesa dal treno in arrivo da Milano. Che emorragia, che spreco di energie giovanili, di soldi trasfusi dalle tasche dei genitori nelle vene di territori che non ne avrebbero bisogno, a differenza del nostro.

Quelle decine e decine di ragazze e ragazzi hanno avuto la fortuna, o hanno dovuto andar via per motivi di studio e di lavoro: per ambizione, per necessità, certo, soprattutto per garantirsi un futuro e non arrendersi alla mediocrità di un panorama asfittico, nel quale a 'respirare l'aria buona' sono soltanto gli unti dal Signore. Sono, manco a dirlo, i più bravi, altrimenti come lo conquisti lo strapuntino pubblico garantito?

Meglio lasciar perdere e concentrarsi su qualcosa di più leggero e ridicolo. La fisiognomica non è una scienza esatta ma aiuta. Perché i volti raccontano ciò che siamo, sono la traduzione di ciò che agita la nostra anima. Ecco perchè basta un attimo, anche meno, nel guardare certe facce che si propongono costantemente all'opinione pubblica, anche come ventriloqui, per pensare a forme di millanteria e mitomania. Si scontrano sul nulla, accampano meriti che non hanno, gareggiano senza che a qualcuno interessi il loro risultato.

Che Dio li conservi a lungo, hanno il merito di creare un po' di buonumore, a patto di non ritenersi indispensabili. Buon Natale.