Hanno sequestrato tre immobili formalmente intestati a società di diritto estero, con sede nel Principato di Monaco e nelle Isole Vergini Britanniche, ma, secondo gli inquirenti, riconducibili a lui. Lui è Umberto Fiore, 59 anni, commercialista, originario di Paupisi, che sta scontando in carcere - il ritorno in libertà nelle prossime settimane - una condanna definitiva a 11 anni per associazione per delinquere di stampo camorristico scattata nel processo nato dall'indagine condotta nell'ottobre 2014 sul clan Pagnozzi.
Difeso dall'avvocato Marcello D'Auria, Fiore è stato colpito da un decreto del Tribunale di Roma -Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione – eseguito dalla guardia di finanza di Benevento. Un provvedimento finalizzato alla confisca, chiesto dalla Procura di Roma sulla scorta delle indagini, anche di carattere patrimoniale, curate dai militari del Nucleo di polizia economico - finanziaria di Benevento, ed adottato sul presupposto della pericolosità sociale del 59enne.
Il sequestro ha riguardato, in particolare,un attico nel centro di Roma, una villa su più livelli a Benevento ed un complesso edilizio adibito a centro commerciale - direzionale a Torrecuso, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Beni che sarebbero risultati “sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dal 59enne, dal suo nucleo familiare e dalle società formalmente intestatarie degli immobili e da ritenersi acquisiti, in assenza di qualsiasi fonte reddituale lecita, grazie ai proventi dell’illecita attività posta in essere dal destinatario del provvedimento”.
Nell’ambito del procedimento, “per dimostrarne la pericolosità sociale, è stato ricostruito il percorso” di Fiore con riguardo “alle condotte per le quali è intervenuta condanna definitiva per associazione camorristica, sia riguardo a condotte truffaldine (non giunte a condanna definitiva per intervenuta prescrizione) attraverso le quali aveva accumulato un ingente patrimonio immobiliare schermato dietro la fittizia intestazione ai soggetti economici di diritto estero”. L'udienza di discussione è in programma a Roma il 13 novembre.