Minacce al sindaco, un 50enne dai domiciliari al divieto di avvicinamento

Benevento. La decisione del giudice per Luciano Guida, di Pietradefusi

minacce al sindaco un 50enne dai domiciliari al divieto di avvicinamento
Benevento.  

AGGIORNAMENTO 9 LUGLIO 2024

Dagli arresti domiciliari al divieto di avvicinamento al sindaco. E' la  misura disposta dal giudice Moncao, su richiesta dell'avvocato Mario Cecere, per  Luciano Guida, 50 anni, di Pietradefusi, a processo per  stalking, minaccia a pubblico ufficiale e porto illegale di un coltello.

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AGGIORNAMENTO 20 FEBBRAIO 2024

Scarcerato dal giudice Graziamaria Monaco, che ha accolto la richiesta dell'avvocato Mario Cecere,  Luciano Guida, 50 anni, di Pietradefusi, ora ai domiciliari a Grottaminarda

AGGIORNAMENTO 10 NOVEMBRE

Avrebbe avvicinato il sindaco, senza poterlo fare per il divieto al quale era sottoposto. Ecco perchè è stato arrestato, e condotto in carcere, come aggravamento della misura, Luciano Guida, 49 anni, di Pietradefusi, difeso dall'avvocato Fabio Ficedolo.

 

AGGIORNAMENTO 27 OTTOBRE

Rimesso ieri in libertà- era ai domiciliari -, con il divieto di avvicinarsi al sindaco Musto, Luciano Guida, 49 anni, di Pietradefusi. L'attenuazione della misura è stata chiesta dal Pm per il comportamento mantenuto dall'uomo nella struttura che lo ospitava.  E' difeso dall'avvocato Fabio Ficedolo.

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Lo hanno arrestato perchè avrebbe perseguitato e minacciato il sindaco di Pietradefusi, il centro nel quale risiede. E' quanto racconta una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari eseguita dai carabinieri di Mirabella Eclano a carico di Luciano Guida, 49 anni, chiamato in causa per fatti che vanno da aprile allo scorso luglio. Per lui le ipotesi di reato di stalking, minaccia a pubblico ufficiale e porto illegale di un coltello.

Secondo gli inquirenti, presentandosi ripetutamente in Comune, il 49enne avrebbe molestato il primo cittadino Gaetano Musto, pretendendo un sostegno economico per i suoi bisogni (da 30 a 50 euro), per la ristrutturazione e la pulizia dell'abitazione e anche per effettuare il passaggio di proprietà di un veicolo (170 euro).

Visite, quelle negli uffici del'Ente, che sarebbero state accompagnate, oltre che da offese pesantissime, da minacce: “Io vengo a casa tua, faccio del male a te e alla tua famiglia... Tengo una pistola seppellita... Ti do fuoco...Ti lascio a terra”, avrebbe detto. Il 7 giugno, poi, aveva telefonato al 112 ed aveva rivolto espressioni dello stesso stampo intimidatorio nei confronti del sindaco: “Vado lì e con un'accetta li spacco la testa... Lo uccido e poi mi vengo a costituire...”. Parole che avevano allarmato i militari, che erano intervenuti in casa di Guida e gli avevano sequestrato un coltello che custodiva in una tasca del jeans.

L'attività investigativa era partita dopo la querela della parte offesa, comprensibilmente preoccupata per i comportamenti che avrebbe subito. Gli elementi acquisiti hanno indotto il Pm a chiedere e ad ottenere dal Gip una misura restrittiva per Guida, difeso dall'avvocato Mario Cecere.