Testa contro muro, costretta a filmarsi in diretta: un 22enne non più ad arresti

Benevento. Per lui divieto di avvicinamento alla parte offesa

testa contro muro costretta a filmarsi in diretta un 22enne non piu ad arresti
Benevento.  

AGGIORNAMENTO 17 SETTMBRE 2024

Dagli arresti domiciliari al divieto di avvicinamento alla parte offesa. E' quanto deciso dal Tribunale, dinanzi al quale è a processo, per un 22enne, residente in un centro a poca distanza da Benevento, che da aprile 2023 era agli arresti per violenza sessuale aggravata ai danni di una minore, atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate. Il giovane è difeso dagli avvocati Antonio Leone e Fabio Ficedolo.

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Se non ci sarà il ricorso a riti alternativi, prenderà il via il 5 dicembre dinanzi al Tribunale il giudizio immediato, chiesto dal pm Chiara Marcaccio e fissato dal gip Roberto Nuzzo, a carico di un 21enne, residente in un centro a poca distanza da Benevento, che dal 14 aprile è agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata ai danni di una minore, atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate.

Sono le accuse contestate in una indagine della Squadra mobile nei confronti del giovane che, difeso dall'avvocato Antonio Leone, è ritenuto il presunto responsabile delle condotte che una ragazza della città, a lui legata sentimentalmente dal 2020, aveva denunciato nel settembre del 2022. Quando aveva raccontato ciò che le sarebbe accaduto, mentre era 15enne, pochi mesi dopo l'inizio della relazione, le minacce e le molestie che avrebbe subito.

Assistita dall'avvocato Gerardo Giorgione, aveva riferito di essere finita in una condizione di soggezione tale da accettare di riprendersi in diretta con il cellulare mentre compiva gesti di autolesionismo. Mentre batteva la testa contro il muro o si chiudeva una mano nell'infisso dela finestra. Aveva poi parlato anche degli abusi sessuali ai quali sarebbe stata costretta, degli schiaffi e dei pugni al volto che in un'occasione le sarebbero stati sferrati.

Una ricostruzione alla quale il 21enne non aveva opposto la propria durante l'interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere. L'inchiesta è stata anche scandita, a maggio, da un incidente probatorio nel quale erano state raccolte, nel contraddittorio delle parti, le dichiarazioni della minore, in modo da evitarne la presenza in aula.