Il pm aveva chiesto per lui una condanna a 3 anni e 6 mesi, ma il giudice Francesca Telaro lo ha assolto perchè il fatto non sussiste. E' la sentenza pronunciata al termine del processo a carico di un 56enne di origine marocchina, residente in un centro della provincia, accusato di maltrattamenti in famiglia.
I fatti risalivano al 2020: secondo l'accusa, l'uomo, difeso dall'avvocato Antonio Leone, avrebbe insultato pesantemente e minacciato di morte la moglie, usando violenza contro di lei e costringendola a dormire in una stanza separata e a temere per la propria incolumità e dei figli minori. A fine agosto del 2020 l'avrebbe aggredita e colpita con un pugno al collo, minacciandola di ucciderla con un'ascia.
Il giorno successivo ancora un'aggressione e le urla nei confronti di uno dei figli, corso in aiuto della madre, 'invitato' a non rispondergli. Poi avrebbe percosso la donna e si sarebbe scagliato contro i familiari dopo che i carabinieri, nel frattempo accorsi, erano andati via. Li aveva rinchiusi nella camera da letto, ecco perchè i militari erano intervenuti nuovamente.