Fuga da Kabul, poi le chiede 5mila euro. "Così vai da tuo fratello in Australia"

Benevento. Atti al Pm per un 36enne afghano accusato di favoreggiamento immigrazione clandestina

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Benevento.  

Atti nuovamente al Pm, perchè provveda a far tradurre sia l'avviso di conclusione dell'indagine, sia la richiesta di rinvio a giudizio, consentendo all'imputato di capirne il contenuto. E' la decisione del gup Maria Di Carlo, su eccezione della difesa, per un 36enne afghano – è assistito dall'avvocato Sergio Rando - accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

E' una storia che inizia nell'estate del 2021, quando le truppe americane si ritirano da Kabul dopo vent'anni. Tante le persone che lasciano il Paese, tra i fortunati figurano l'allora 34enne ed una 24enne, che giungono in Italia con un volo militare partito dall'Afghanistan il 28 agosto di due anni fa.

Per circa un mese restano a Roma, poi la ragazza, rappresentata dall'avvocato Valeria Crudo,  viene assegnata ad un centro di accoglienza a Torrecuso, dove si sarebbero consumate le condotte contestate al 36enne. Che, facendole credere di poterla aiutare a raggiungere il fratello in Australia, ie avrebbe chiesto in cambio 5mila euro. Aggiungendo anche che, se non avesse pagato, avrebbe rischiato di essere rimpatriata.

Facile immaginare la paura nella quale era precipitata la giovane – l'uomo aveva trattenuto i suoi documenti -, che per questo aveva convinto il familiare, lontano migliaia di chilometri, a sborsare un anticipo di 2mila euro.

Un versamento sul quale erano poi sorti, comprensibilmente, una serie di dubbi che avevano spinto la 24enne a confidarsi con una operatrice della struttura. Il passo successivo era stata la denuncia ai carabinieri, con l'avvio di una indagine sfociata nella custodia in carcere per il 34enne chiesta dal pm Giulio Barbato e, a novembre del 2021, in un incidente probatorio al termine del quale lei, dopo aver ribadito tutte le accuse, era scoppiata in lacrime.