Il pm Maria Gabriela Di Lauro aveva proposto la condanna a 4 anni, 8 mesi e 20 giorni, mentre l'avvocato Angelo Leone aveva chiesto che al suo assistito venisse riconosciuta l'ipotesi più lieve; nel pomeriggio la decisione del gup Vincenzo Landolfi, che ha fissato in 2 anni e 4 mesi la pena con rito abbreviato per Cosimo Pegno, 54 anni, di Benevento, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Undici gli episodi contestati in una indagine dei carabinieri della Compagnia che era stata innescata da una perquisizione nell'ottobre del 2021 nell'abitazione di Pegno che aveva consentito di rinvenire 5 grammi di cocaina, uno e mezzo di marijuana ed un bilancino di precisione. Da qui il via alle intercettazioni telefoniche sulla sua utenza, con un lavoro che, supportato anche dall'escussione degli acquirenti, avrebbe consentito, secondo gli inquirenti, di ricostruire fino al febbraio del 2022 una serie di cessioni di cocaina, hashish, metadone e crack nel rione Capodimonte: dosi che sarebbero state vendute per un minino di 20 euro e un massimo di 90.
Lo stesso Landolfi ha poi disposto il rinvio a giudizio – il processo partirà il 20 ottobre- di Salvatore Giangregorio (avvocato Claudio Fusco), 36 anni, di Benevento, e Sergio Butiniello (avvocato Giuseppe Fusco), 51 anni, di Trivento, accusati di ricettazione. La Procura sostiene che Giangregorio avrebbe ricevuto da una persona allo stato ignota, e Butiniello da lui, tre calici in ottone e due pissidi a forma di ciotola che erano stati rubati dalla Chiesa di San Giuseppe Moscati nel novembre 2021. Per Giangregorio, infine, un'altra imputazione di ricettazione, relativa ad un flex, un martello e una macchinetta da caffè a cialde che sarebbero spariti, a gennaio del 2022, in un cantiere edile.
