E' un episodio che merita di essere raccontato per la sua singolarità, e perchè conferma quanto l'uso dei nomignoli possa generare confusione. Come è accaduto, durante la celebrazione di un processo, in un'aula del Tribunale di Benevento.
Sulla sedia dei testimoni si è accomodato un uomo che, dopo aver declinato al microfono la sue generalità complete, ha risposto alle domande che gli sono state poste. Una volta terminate, è stato congedato: si è alzato, ha salutato e si è avviato verso l'uscita. Mentre lo faceva, ha per fortuna avuto il tempo di sentire nitidamente, pronunciata dal Pm, l'identità del teste successivo.
Come sempre in questi casi, è stato chiesto se fosse presente: lui si è fermato ed ha affermato che si trattava sempre di se stesso: prima indicato con il nome e il cognome anagrafici con i quali aveva appena deposto, quindi con il nome di battesimo seguito... dal soprannome. In paese ci chiamano così, ha precisato candidamente, suscitando un momento di ilarità generale.