Si sono tutte avvalse della facoltà di non rispondere le tre persone colpite da una misura nell'inchiesta, conclusa, del pm Maria Colucci e della guardia di finanza sulle procedure di erogazione da parte dell'Asl dei presìdi riabilitativi.
Dinanzi al gip Loredana Camerlengo sono comparsi Antonio Falato (avvocati Vincenzo Sguera ed Emilio Perugini), di Calvi, impiegato addetto all'Ufficio assistenza riabilitativa, sospeso per 12 mesi dall'esercizio di un pubblico ufficio, Ennio Nardone (avvocato Antonio Nobile, sostituito dal collega Nicola Covino ), di San Giorgio del Sannio, titolare di 'Ortopedia insieme' e dell'omonima ditta individuale, e Nadia Nava (avvocati Antonio Leone e Alfonso Nava), di Colle Sannita, socio accomandatario di 'Sannio Ortopedia' , ai quali è stato applicato il divieto per 12 mesi a contrattare con la pubblica amministrazione.
I difensori di Falato e Nava hanno chiesto la revoca della misura per i loro assistiti rispetto alle esigenze cautelari, al pericolo di reiterazione del reato. Che, nel caso di Falato, non può più esserci perchè da tempo ha cambiato ruolo e non ha più contatti con il pubblico. Quanto a Nava, la società è stata messa in liquidazione, inoltre l'ultima contestazione a suo carico risale al giugno del 2020.
La decisione del Gip arriverà dopo il parere del Pm, presente agli interrogatori. Nell'inchiesta, come è noto, sono coinvolti complessivamente 15 indagati: oltre ai già ricordati, un altro dipendente e tre medici prescrittori dell'Asl, due soci di 'Sannio Ortopedia', una procacciatrice di pratiche e, rispetto ad un altro filone, i parenti di persone che avevano presentato domanda per la pensione di invalidità civile e l'indennità di accompagnamento.
Le ipotesi di reato vanno, a vario titolo, dalla corruzione alla truffa ed al falso, e riguardano fatti che si sarebbero verificati dal 2019 al 2021.