"Una famiglia perbene distrutta. siamo frastornati dal dolore"

Omicidio suicidio a San Marco dei Cavoti. Il sindaco Angelo Marino tra i primi ad accorrere

una famiglia perbene distrutta siamo frastornati dal dolore
Benevento.  

Non ha parole, ma d'altronde non ce ne sono, il sindaco di San Marco dei Cavoti, Angelo Marino, che per prima ieri pomeriggio ha raggiunto quelle due case strette dallo stesso cortile dove si è consumato il dramma. Padre e figlio riversi uno davanti casa, l'altro in un capannone, entrambi morti a colpi di pistola. Un'arma impuganta, secondo le prime indagini, dal padre. Due edifici, uno di recente costruzione dove viveva Alessandro con la moglie, l'altro più grande dove invece viveva Franco, il padre. Il primo cittadino non si da pace. Cammina su e giù per quel viottolo circondato dagli orti in piena vegetazione. L'erba tagliata, non un angolo in disordine che possa far pensare a contesti degradati. Tutt'altro. Quelle due case sono di “famiglie laboriose, di persone perbene” rimarca più volte il sindaco Marino che non nasconde l'emozione. Ha la voce rotta dal dolore che sfoga nelle lacrime di un primo cittadino costretto in un pomeriggio di luglio a fare i conti con scene che a San Marco dei Cavoti non si erano mai viste: “non ho parole, una famiglia distrutta. Non doveva succedere”.

Il sindaco cerca di capire, parla con il capitano Gaetano Ragano, comandante della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo (nella foto), non si da pace: Una famiglia tranquilla, nessuno avrebbe mai immaginato una cosa del genere. Inizialmente avevo pensato ad un incidente, un incidente agricolo. Certo non a questo”.